Cosa significa Search Engine Results Page?
La SERP (Search Engine Results Page) è la pagina che Google (o qualsiasi altro motore di ricerca) mostra dopo che un utente ha inserito una query di ricerca. È essenzialmente la risposta di Google alla domanda dell’utente.
Fattori di ranking di Google: quali elementi di un sito vengono visualizzati nella SERP?
Sei stanco di vedere il tuo sito perso tra i risultati di Google? Ti capiamo! Posizionarsi in alto nella SERP non è un colpo di fortuna, ma il risultato di una strategia SEO ben studiata.
Come posso posizionarmi più in alto nella SERP di Google?
Ecco alcuni consigli per scalare le classifiche di Google:
Con oltre 200 fattori considerati da Google per determinare il posizionamento di un sito web nei suoi risultati di ricerca, concentrarsi sui più rilevanti può sembrare un’impresa ardua. Tuttavia, ci sono otto fattori chiave di SEO (Search Engine Optimization) che emergono come essenziali per chiunque sia in cerca di migliorare il proprio ranking. Questi elementi sono fondamentali per comprendere come ottimizzare la propria strategia digitale al fine di attrarre un traffico web significativo e di qualità.
1. Contenuto di qualità: il fulcro di una strategia SEO di successo risiede nella capacità di produrre contenuti di alto livello. Google pone l’accento sulla qualità, sull’informazione e sulla rilevanza del contenuto offerto agli utenti. Un articolo, un blog o una pagina web devono fornire valore aggiunto ai lettori, soddisfacendo le loro ricerche con informazioni precise ed esaustive. La creazione di contenuti che rispondano a queste esigenze è il primo passo per guadagnarsi la fiducia dell’algoritmo di Google e, di conseguenza, una posizione di rilievo nei risultati di ricerca.
2. Backlinks di qualità: i backlinks, ovvero i link esterni che rimandano al proprio sito, agiscono come un segnale di fiducia agli occhi dei motori di ricerca. La presenza di collegamenti da siti autorevoli e pertinenti al proprio ambito d’interesse è interpretata come una garanzia di qualità. Questo fattore sottolinea l’importanza di costruire relazioni solide e di qualità nel proprio network digitale.
3. SEO tecnico: affinché un sito sia considerato degno di una buona posizione nei motori di ricerca, deve anche essere tecnicamente ottimizzato. La velocità del sito, l’adattabilità mobile e la facilità di indicizzazione sono tutti aspetti che Google valuta attentamente. Assicurarsi che il proprio sito sia accessibile, veloce e navigabile tanto da desktop quanto da dispositivo mobile è cruciale per una buona strategia SEO.
4. Ottimizzazione delle parole chiave: l’inserimento strategico di parole chiave rilevanti all’interno del contenuto del proprio sito aiuta i motori di ricerca a comprenderne l’argomento. Questa pratica, conosciuta come ottimizzazione delle parole chiave, deve essere svolta con attenzione per evitare il sovraccarico di keywords, che potrebbe avere l’effetto contrario, penalizzando il sito.
5. Esperienza utente (UX): l’UX riguarda la facilità e piacevolezza con cui gli utenti interagiscono con un sito web. Google premia i siti che offrono un’esperienza utente positiva, segnalando così la loro preferenza per piattaforme che non solo rispondono alle query degli utenti ma sono anche intuitive e accoglienti.
6. Schema markup: l’aggiunta di Schema markup al proprio sito web facilita i motori di ricerca nel comprendere il contenuto delle pagine. Questo tipo di dati strutturati aiuta Google a catalogare e indicizzare meglio i siti, migliorando così la loro visibilità nei risultati di ricerca.
7. Segnali social: i segnali social, come like, condivisioni e commenti, indicano l’interazione degli utenti con il contenuto di un sito. Anche se non direttamente correlati al ranking SEO, questi segnali sono un buon indicatore del valore e dell’engagement che il contenuto è in grado di generare.
8. Segnali del Brand: l’immagine di un marchio nel panorama online ha un significativo impatto sul posizionamento SEO. La costruzione di un brand forte, affidabile e rispettato contribuisce alla percezione positiva da parte di Google.
9. Parole chiave ben scelte: non riempire i testi di keyword a caso, usale in modo naturale e strategico.
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Quale funzionalità ha recentemente rimosso Google dai risultati della SERP?
Google ama mescolare le carte e negli ultimi mesi ha deciso di dire addio a una funzione molto utile: i risultati con la cache.
In passato, cliccando sulla freccetta accanto a un risultato, si poteva accedere alla versione cache di una pagina, molto utile se il sito era offline o se volevi vedere modifiche recenti. Ora questa opzione è sparita!
Cosa cambia per la SEO?
- Non puoi più vedere rapidamente come Google indicizzava una pagina.
- Diventa ancora più importante avere una struttura solida e aggiornata per evitare penalizzazioni.
- Se vuoi verificare vecchie versioni di una pagina, puoi usare strumenti come Wayback Machine.
Mantenere il passo con le novità di Google è fondamentale per una strategia SEO vincente. Se vuoi essere sempre aggiornato, è il momento di seguire blog specializzati e testare nuove tecniche!
Qual è la differenza tra SEO e SERP?
SEO e SERP sono due termini spesso confusi, ma con ruoli molto diversi nel mondo del digital marketing.
- SEO (Search Engine Optimization): è l’insieme di strategie per migliorare la visibilità di un sito web nei motori di ricerca. Si divide in on-page (ottimizzazione interna al sito) e off-page (link building, menzioni, social signals).
- SERP (Search Engine Results Page): è la pagina dei risultati di ricerca di Google. Qui compaiono sia i risultati organici (grazie alla SEO) che quelli a pagamento (Google Ads).
In parole semplici: la SEO è il mezzo, la SERP è il traguardo. Se vuoi dominare la SERP, devi padroneggiare la SEO!
È possibile rimuovere un risultato dalla ricerca di Google?
Sì, puoi rimuovere un risultato dalla SERP, ma solo in alcuni casi. Google offre strumenti specifici per eliminare contenuti scomodi o obsoleti.
Quando puoi richiedere la rimozione?
- Dati sensibili: Numeri di carte di credito, documenti d’identità o informazioni personali esposte senza consenso.
- Contenuti obsoleti: Pagine che non esistono più ma che appaiono ancora nei risultati.
- Diritto all’oblio: Puoi richiedere la rimozione di notizie o contenuti dannosi per la tua reputazione, ma solo in determinati contesti.
Per fare richiesta, usa il modulo ufficiale di Google: Google Removal Request
Se invece vuoi semplicemente nascondere una pagina senza eliminarla, puoi utilizzare il file robots.txt o i tag noindex per impedire a Google di indicizzarla!
Google FAQ Rich Result nella SERP: impatto e statistiche
Le FAQ Rich Results sono una manna dal cielo per chi vuole aumentare la visibilità nella SERP! Questi risultati arricchiti mostrano domande e risposte direttamente nella pagina di ricerca, aumentando la probabilità di clic.
Secondo le statistiche più recenti:
- I siti che implementano il markup FAQ Schema registrano un incremento del CTR fino al 30%.
- Le FAQ Rich Results generano un +20% di traffico organico rispetto ai risultati standard.
- Gli utenti trovano più facilmente le risposte che cercano, riducendo il bounce rate fino al 12%.
Come ottenere queste preziose posizioni?
- Usa il markup FAQ Schema per segnalare le domande e risposte sul tuo sito.
- Scrivi risposte chiare, concise e informative.
- Assicurati che le FAQ siano pertinenti e utili agli utenti.
Google ama i contenuti ben strutturati, quindi se ottimizzi le tue FAQ con dati strutturati, potresti ritrovarti con una visibilità extra nella SERP. Provaci subito!
In quale ordine sono presentati i risultati nella SERP?
I risultati nella SERP sono presentati in un ordine gerarchico, determinato da diversi fattori, tra cui la rilevanza per la query di ricerca, l’autorità del sito web, la qualità del contenuto e la posizione geografica dell’utente.
In generale, l’ordine è il seguente:
- Annunci a pagamento: Posizionati in alto e/o in basso nella SERP.

- Risultati organici: siti web che si sono guadagnati la loro posizione attraverso l’ottimizzazione SEO.
- Featured Snippet: Risposta diretta a una domanda, spesso estratta da un sito web ben posizionato.

- Knowledge Panel: Box informativo su un’entità specifica (persona, luogo, organizzazione).
- Altri elementi: Immagini, video, mappe, news, shopping results, a seconda della query.
Come viene indicato un annuncio a pagamento nella SERP?
Gli annunci a pagamento generate con campagne Google Ads nella SERP sono chiaramente contrassegnati con la dicitura “Annuncio” o “Sponsorizzato”. Spesso hanno anche un background leggermente diverso rispetto ai risultati organici.

annunci a pagamento nella serp
Serp simulator: cosa sono e quali usare?
I Serp simulator sono strumenti che simulano la SERP di Google per una determinata query di ricerca. Permettono di visualizzare come il tuo sito web potrebbe apparire nei risultati di ricerca e di identificare aree di miglioramento.
Alcuni Serp simulator popolari includono:
- SERPsim: Offre un’anteprima realistica della SERP, con opzioni per personalizzare la posizione, il dispositivo e la lingua.
- Mangools SERPChecker: Fornisce dati dettagliati sui tuoi concorrenti, inclusi i backlink e le parole chiave.
- SE Ranking SERP Analyzer: Analizza i primi 100 risultati di ricerca, fornendo informazioni su fattori di ranking on-page e off-page.
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