Guide SEO

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Dic

Ottimizzazione SEO per siti web: il vademecum per far crescere un sito corporate

L’ottimizzazione SEO per siti web aziendali è un insieme di strategie e tecniche fondamentali per aumentare la visibilità online di un’azienda. In un mercato digitale sempre più competitivo, essere presenti nelle prime posizioni dei motori di ricerca, come Google, è cruciale per attrarre traffico qualificato e generare nuove opportunità di business. Questo vademecum offre una guida completa sull’ottimizzazione SEO, fornendo consigli pratici e best practices per far crescere un sito corporate.

SEO Audit: il primo step per capire lo stato di salute del sito

Prima di intraprendere qualsiasi attività di ottimizzazione, è essenziale effettuare un SEO audit completo. Questo processo analitico permette di identificare i punti di forza e le aree di miglioramento del sito web, fornendo una base solida per la strategia SEO. Un SEO audit approfondito considera diversi fattori, tra cui:

  • Analisi tecnica: verifica la velocità di caricamento del sito, la compatibilità mobile, la struttura dell’URL, la presenza di errori 404, la corretta implementazione del file robots.txt, della sitemap XML e la sicurezza HTTPS.
  • Analisi on-page: esamina l’ottimizzazione dei contenuti, l’utilizzo delle parole chiave, la struttura dei tag title e delle meta description, l’ottimizzazione delle immagini, la presenza di contenuti duplicati e l’implementazione dello Schema Markup.
  • Analisi off-page: valuta il profilo di backlink del sito, la reputazione online e la presenza sui social media.

Questo audit iniziale è fondamentale per definire una strategia SEO efficace e mirata, in linea con gli obiettivi aziendali.

Come ottimizzare il sito, i punti chiave

L’ottimizzazione di un sito web per i motori di ricerca richiede un approccio olistico che consideri diversi aspetti. Ecco i punti chiave da tenere in considerazione:

Analytics

L’analisi dei dati è fondamentale per monitorare l’andamento delle attività SEO e apportare eventuali correzioni. Strumenti come Google Analytics e Google Search Console forniscono informazioni preziose sul traffico del sito, le parole chiave utilizzate dagli utenti, le pagine più visitate e altri parametri importanti. È cruciale impostare gli obiettivi di conversione in Google Analytics per misurare il successo delle campagne SEO e segmentare il traffico per analizzare il comportamento di diversi gruppi di utenti.

Web Core Vitals e SEO tecnica

I Web Core Vitals sono un insieme di metriche introdotte da Google per misurare l’esperienza utente di un sito web. Questi parametri, che includono il Largest Contentful Paint (LCP), il First Input Delay (FID) e il Cumulative Layout Shift (CLS), influenzano il posizionamento sui motori di ricerca. Ottimizzare la velocità di caricamento, l’interattività e la stabilità visiva del sito è quindi essenziale per migliorare la SEO tecnica. Per misurare i Web Core Vitals, si possono utilizzare strumenti come PageSpeed Insights e Chrome UX Report. Per migliorare LCP, FID e CLS, si consiglia l’ottimizzazione delle immagini, la riduzione del codice JavaScript e l’uso di CDN.

Identificazione Buyer Persona

Comprendere il proprio pubblico target è fondamentale per creare contenuti pertinenti e ottimizzati. L’identificazione delle buyer persona, ovvero la rappresentazione ideale del cliente tipo, permette di definire le esigenze, i bisogni e i comportamenti degli utenti, guidando la strategia di content marketing e la ricerca di parole chiave.

Analisi Competitori e Intento di Ricerca

Analizzare i competitor permette di comprendere le strategie di successo nel proprio settore e di identificare nuove opportunità. Studiare l’intento di ricerca degli utenti, ovvero il motivo per cui cercano determinate informazioni, è cruciale per creare contenuti che rispondano alle loro esigenze e che si posizionino per le parole chiave corrette.

Ricerca Keywords Organiche per Categoria Merceologia

La ricerca di parole chiave organiche è un processo fondamentale per identificare i termini che gli utenti utilizzano per cercare prodotti o servizi simili a quelli offerti dall’azienda. Questa ricerca deve essere mirata alla categoria merceologica di riferimento e deve considerare sia parole chiave generiche che long-tail keyword, ovvero frasi di ricerca più specifiche. Per la ricerca di keyword, si possono utilizzare strumenti come Google Keyword Planner, SEMrush, SeoZoom e Ahrefs. Per l’e-commerce, è importante considerare keyword transazionali e di prodotto.

CRO e Ottimizzazione CTA su Sito

La Conversion Rate Optimization (CRO) si concentra sull’ottimizzazione del sito web per aumentare il tasso di conversione. L’ottimizzazione delle Call To Action (CTA) è un elemento chiave della CRO. Per ottimizzare le CTA e altri elementi del sito, si può utilizzare il test A/B.

Ecco alcuni esempi di CTA migliori rispetto alle classiche “Scopri di più” e “Contattaci”. Sebbene queste due CTA siano comuni e comprensibili, spesso mancano di specificità e urgenza, elementi chiave per spingere l’utente all’azione. Ecco alcuni esempi di CTA più efficaci, suddivisi per contesto, e la spiegazione del perché funzionano meglio:

Per l’E-commerce:

  • Invece di: “Scopri di più”
  • Meglio: “Acquista Ora e Ricevi la Spedizione Gratuita”, “Aggiungi al Carrello e Ottieni il 10% di Sconto”, “Scopri le Offerte Esclusive”, “Personalizza il Tuo Prodotto”, “Disponibilità Limitata: Ordina Subito”.
    • Perché sono migliori: creano un senso di urgenza (disponibilità limitata), offrono un incentivo (spedizione gratuita, sconto), personalizzano l’esperienza (personalizza il tuo prodotto) o enfatizzano l’esclusività (offerte esclusive). Sono più dirette e orientate all’azione di acquisto.
  • Invece di: “Contattaci”
  • Meglio: “Richiedi un Preventivo Gratuito”, “Chiedi Informazioni sul Prodotto”, “Parla con un Nostro Esperto”, “Hai Bisogno di Aiuto? Contattaci”.
    • Perché sono migliori: specificano il tipo di contatto e il motivo, rendendo l’azione più mirata e meno generica. “Richiedi un preventivo” è molto più efficace per un sito di servizi rispetto a un generico “Contattaci”.

Per la Generazione di Lead (es. iscrizione a newsletter, download di un ebook):

  • Invece di: “Scopri di più”
  • Meglio: “Scarica la Nostra Guida Gratuita”, “Iscriviti alla Newsletter e Ricevi Aggiornamenti Esclusivi”, “Accedi al Webinar Gratuito”, “Ottieni il Tuo Ebook Ora”, “Inizia la Prova Gratuita di 30 Giorni”.
    • Perché sono migliori: offrono un valore concreto in cambio dell’azione (guida, aggiornamenti, webinar, ebook, prova gratuita) e comunicano chiaramente cosa l’utente otterrà.
  • Invece di: “Contattaci”
  • Meglio: “Richiedi una Consulenza Gratuita”, “Parla con un Consulente”, “Prenota una Demo”.
    • Perché sono migliori: indicano un’azione più specifica e professionale rispetto a un semplice “Contattaci”, suggerendo un valore aggiunto per l’utente.

Per Siti Web di Servizi:

  • Invece di: “Scopri di più”
  • Meglio: “Richiedi un Preventivo Personalizzato”, “Visualizza i Nostri Servizi”, “Scopri Come Possiamo Aiutarti”, “Esplora i Nostri Case Study”.
    • Perché sono migliori: Sono più orientate al business e invitano l’utente a compiere un’azione concreta legata al servizio offerto.
  • Invece di: “Contattaci”
  • Meglio: “Prenota un Appuntamento”, “Richiedi un Sopralluogo Gratuito”, “Parla con un Nostro Specialista”.
    • Perché sono migliori: specificano il tipo di contatto e lo rendono più formale e professionale, adatto a contesti di servizi.

Principi generali per CTA efficaci:

  • Chiarezza e Concisenza: La CTA deve essere breve, chiara e facile da capire.
  • Urgenza (quando appropriato): Parole come “Ora”, “Subito”, “Oggi” creano un senso di urgenza.
  • Beneficio: La CTA deve comunicare il valore o il vantaggio che l’utente otterrà compiendo l’azione.
  • Verbi d’azione forti: Utilizzare verbi che invitano all’azione, come “Acquista”, “Scarica”, “Iscriviti”, “Prenota”.
  • Contesto: La CTA deve essere coerente con il contesto della pagina e con l’obiettivo di conversione.
  • Design: La CTA deve essere visivamente evidente, con un colore contrastante e una dimensione adeguata.
  • Test A/B: Testare diverse versioni di CTA per vedere quali funzionano meglio con il proprio pubblico.

In sintesi, una buona CTA non si limita a invitare al contatto o alla scoperta, ma comunica cosa l’utente scoprirà o perché dovrebbe contattare l’azienda, offrendo un valore aggiunto e spingendolo all’azione desiderata.

Consulente SEO per aziende: perché sceglierlo

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Content marketing: l’importanza della SEO per blog aziendali

Il content marketing è una strategia fondamentale per la SEO. Un blog aziendale ottimizzato per la SEO può attrarre traffico organico, aumentare la brand awareness e generare lead. Oltre al blog, altri formati di contenuto utili per la SEO includono video, infografiche, podcast e guide. È fondamentale definire una strategia di contenuto ben definita, che tenga conto del target di riferimento, degli obiettivi di business e del funnel di conversione. La link building interna è importante per la navigazione del sito e la distribuzione del “link juice”.

Ottimizzazione SEO per siti realizzati in WordPress, Laravel, Ecommerce, Shopify o custom

L’ottimizzazione SEO può essere applicata a diverse tipologie di siti web, indipendentemente dalla piattaforma utilizzata. Tuttavia, è importante considerare le specificità di ogni piattaforma e utilizzare plugin SEO per siti web non WordPress, se necessario.

SEO Specialist per formazione SEO per aziende

Un SEO specialist può offrire formazione personalizzata alle aziende, fornendo le competenze necessarie per gestire internamente le attività di ottimizzazione.

SEO Tecnica: Approfondimenti

Struttura dei Dati (Schema Markup): Lo Schema Markup fornisce ai motori di ricerca informazioni contestuali sui contenuti. Esempi pratici includono l’utilizzo di Schema.org per articoli, prodotti ed eventi.

  • Internazionalizzazione (hreflang): I tag hreflang indicano le versioni linguistiche di una pagina. Ad esempio: <link rel=”alternate” href=”https://example.com/en” hreflang=”en-US” />.
  • AMP (Accelerated Mobile Pages): AMP velocizza il caricamento delle pagine su mobile.
  • File robots.txt e Sitemap XML: Il robots.txt controlla quali pagine vengono scansionate, mentre la sitemap XML elenca le pagine del sito.
  • Sicurezza (HTTPS): HTTPS protegge la comunicazione tra il browser e il server.

Dopo aver visto i vari step da intraprendere nell’ottimizzazione di un sito web aziendale, vediamo alcuni esempi di possibili ottimizzazione per 3 differenti tipologie di sito con un focus su strategie pratiche e parole chiave pertinenti:

  1. E-commerce Prodotti di Bellezza Donna:
  • Struttura del sito:
    • Categorie chiare: Suddividere i prodotti per tipologia (es. skincare, make-up, capelli), per marca, per tipo di pelle, per ingredienti (es. prodotti vegani, bio).
    • Pagine prodotto dettagliate: Ogni prodotto deve avere una pagina dedicata con:
      • Titolo ottimizzato: Include il nome del prodotto, il brand e una parola chiave rilevante (es. “Siero Viso Anti-età con Acido Ialuronico – Brand X”).
      • Descrizione completa: Descrive i benefici, gli ingredienti, l’utilizzo e i risultati attesi.
      • Immagini di alta qualità: Diverse angolazioni, zoom e, idealmente, video dimostrativi.
      • Recensioni dei clienti: Essenziali per la fiducia e la SEO.
      • Dati strutturati (Schema Markup): Implementare il markup Product per fornire informazioni dettagliate ai motori di ricerca (prezzo, disponibilità, recensioni).
  • Parole chiave:
    • Generiche: “crema viso”, “mascara waterproof”, “rossetto opaco”, “trattamenti anti-età”.
    • Specifiche: “siero viso acido ialuronico pelli mature”, “mascara volumizzante ciglia corte”, “rossetto rosso opaco lunga durata”, “crema contorno occhi anti-rughe bio”.
    • Brand: “nome brand + prodotto” (es. “Siero Viso Brand X”).
    • Long-tail: “migliore crema idratante per pelle secca e sensibile in inverno”, “come applicare il mascara per un effetto ciglia finte”.
  • Esempio di ottimizzazione on-page:
    • URL: www.ecommercebellezza.it/skincare/viso/siero-viso-acido-ialuronico-brand-x
    • Title tag: Siero Viso Anti-età con Acido Ialuronico | Brand X | Acquista Ora
    • Meta description: Scopri il siero viso anti-età di Brand X con acido ialuronico. Riduce le rughe, idrata in profondità e dona luminosità. Spedizione gratuita.
  • Content marketing: Creare guide, tutorial, articoli del blog su argomenti come “cura della pelle”, “consigli di make-up”, “beauty routine”.
  1. Sito Corporate Azienda Tessile:
  • Struttura del sito:
    • Sezioni dedicate: Presentare la storia dell’azienda, i valori, i processi produttivi, le certificazioni, i materiali utilizzati, le collezioni.
    • Focus sulla sostenibilità: Se l’azienda adotta pratiche sostenibili, dedicare una sezione specifica per comunicarlo.
    • Area stampa/news: Aggiornamenti sull’azienda, partecipazioni a fiere, nuove collezioni.
  • Parole chiave:
    • Generiche: “azienda tessile”, “produzione tessuti”, “tessuti made in italy”, “forniture tessili”.
    • Specifiche: “tessuti in cotone biologico”, “tessuti per arredamento contract”, “tessuti jacquard per abbigliamento”, “tessuti tecnici per l’industria”.
    • Materiali: “cotone”, “lana”, “seta”, “lino”.
    • Processi produttivi: “tintura in filo”, “stamperia tessile”, “nobilitazione tessuti”.
  • Esempio di ottimizzazione on-page:
    • URL: www.aziendatessile.it/produzione/tessuti-cotone-biologico
    • Title tag: Tessuti in Cotone Biologico di Alta Qualità | Azienda Tessile Y
    • Meta description: Azienda Tessile Y produce tessuti in cotone biologico certificato GOTS. Scopri la nostra gamma di tessuti eco-friendly per abbigliamento e arredamento.
  • Content marketing: Pubblicare articoli su tendenze del settore tessile, innovazioni nei materiali, processi produttivi sostenibili.
  1. Sito Vetrina Casa Automobilistica Vetture Elettriche:
  • Struttura del sito:
    • Modelli di auto: Pagine dedicate a ogni modello con:
      • Galleria fotografica: Immagini e video di alta qualità.
      • Specifiche tecniche: Dati su autonomia, potenza, tempi di ricarica, consumi.
      • Configuratore: Possibilità di personalizzare l’auto.
      • Test drive: Modulo per prenotare una prova su strada.
    • Tecnologia elettrica: Spiegare i vantaggi della mobilità elettrica, il funzionamento delle batterie, le infrastrutture di ricarica.
    • Sostenibilità: Comunicare l’impegno dell’azienda per l’ambiente.
  • Parole chiave:
    • Generiche: “auto elettriche”, “vetture elettriche”, “mobilità elettrica”, “auto a zero emissioni”.
    • Specifiche: “auto elettrica autonomia 500 km”, “suv elettrico 7 posti”, “berlina elettrica sportiva”, “auto elettrica con ricarica rapida”.
    • Modelli: “nome modello” (es. “Modello Z elettrico”).
    • Long-tail: “quanto costa ricaricare un’auto elettrica a casa”, “vantaggi e svantaggi delle auto elettriche”, “incentivi auto elettriche 2024”.
  • Esempio di ottimizzazione on-page:
    • URL: www.casaautomobilisticaelettrica.it/modelli/modello-z
    • Title tag: Modello Z: Berlina Elettrica Sportiva | Casa Automobilistica Elettrica
    • Meta description: Scopri il Modello Z, la berlina elettrica sportiva con autonomia fino a 600 km e prestazioni eccezionali. Prenota un test drive oggi stesso!
  • Content marketing: Creare guide comparative tra modelli di auto elettriche, articoli su innovazioni tecnologiche nel settore, consigli per la ricarica e la manutenzione delle auto elettriche.

Elementi comuni a tutte le categorie:

  • Ottimizzazione mobile: Assicurarsi che il sito sia perfettamente responsive e offra un’ottima esperienza di navigazione su dispositivi mobili.
  • Velocità del sito: Ottimizzare le immagini, utilizzare la cache e un CDN per migliorare i tempi di caricamento.
  • Link building: Acquisire link di qualità da altri siti web pertinenti.
  • SEO local (se applicabile): Ottimizzare la scheda Google My Business e utilizzare parole chiave geolocalizzate.
  • Analisi e monitoraggio: Utilizzare Google Analytics e Google Search Console per monitorare le performance e apportare le necessarie ottimizzazioni.

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16
Dic

Come migliorare la SEO aziendale con gli articoli LinkedIn

Ottimizzare articoli su LinkedIn in ottica SEO non è solo una strategia di branding, ma una vera opportunità per aumentare la visibilità organica su Google, Bing e altri motori di ricerca. Grazie alla sua alta authority, LinkedIn offre un grande vantaggio competitivo per posizionarsi nelle SERP. In questa guida scoprirai come sfruttare al massimo LinkedIn SEO per creare contenuti efficaci e visibili.

Cosa sono gli articoli LinkedIn?

Gli articoli LinkedIn sono contenuti estesi che possono essere pubblicati direttamente dal tuo profilo personale o aziendale. A differenza dei post brevi, gli articoli consentono di approfondire argomenti complessi e di includere una maggiore quantità di testo, immagini e link.

Perché scegliere gli articoli LinkedIn per la SEO?

  • Visibilità organica: LinkedIn è un sito ad alta authority, quindi i suoi contenuti possono facilmente posizionarsi nelle prime pagine di Google.
  • Raggiungere un pubblico mirato: gli articoli LinkedIn sono distribuiti alla tua rete professionale, garantendo un’alta probabilità di intercettare il target corretto.
  • Durata nel tempo: mentre i post LinkedIn hanno una durata limitata in termini di visibilità, gli articoli rimangono attivi e rintracciabili a lungo termine.

Come sfruttare LinkedIn per la sua authority in ottica SEO

LinkedIn è uno dei domini con maggiore authority nel panorama digitale, e questo si traduce in un vantaggio strategico per la SEO. Contenuti ottimizzati sulla piattaforma hanno maggiori probabilità di apparire nelle SERP per parole chiave pertinenti.

Esempi di parole chiave strategiche:

  • LinkedIn SEO optimization
  • SEO per LinkedIn
  • LinkedIn articles SEO
  • LinkedIn SEO tools

Come sfruttare l’authority di LinkedIn?

  • Inserisci parole chiave rilevanti nel titolo e nel corpo dell’articolo.
  • Crea collegamenti tra il tuo articolo LinkedIn e altri contenuti sul tuo sito o su altre piattaforme.
  • Utilizza immagini ottimizzate e descrizioni alt con parole chiave.

Gli articoli LinkedIn si posizionano anche sulle SERP di Google, Bing e motori di ricerca AI?

Assolutamente sì! Grazie all’ottimizzazione, gli articoli LinkedIn possono ottenere visibilità non solo sulla piattaforma stessa, ma anche su motori di ricerca esterni. Un articolo ben strutturato può posizionarsi su Google per parole chiave specifiche, attirando traffico organico e aumentando l’autorità del tuo profilo aziendale.

Come creare un articolo LinkedIn in ottica SEO

Creare un articolo LinkedIn ottimizzato SEO richiede una combinazione di strategia, scrittura efficace e cura dei dettagli tecnici. Ecco come farlo.

Checklist per creare un articolo LinkedIn SEO-friendly

Titolo (H1): scegli un titolo accattivante, ricco di parole chiave. Ad esempio: “Come migliorare la SEO aziendale con gli articoli LinkedIn”.
Paragrafi e sottotitoli (H2, H3): organizza il contenuto in sezioni logiche con sottotitoli chiari e ottimizzati.
Contenuto di valore: scrivi un testo che risponda alle esigenze del lettore e includa le LinkedIn SEO keywords in modo naturale.
Immagini e infografiche: usa immagini di qualità con descrizioni alt pertinenti per migliorare l’engagement e l’ottimizzazione SEO.
Call to Action (CTA): concludi con un invito all’azione chiaro e specifico, come: “Vuoi vedere i tuoi articoli LinkedIn in cima a Google? Richiedi subito una strategia SEO personalizzata.”

Esempio pratico: Articolo LinkedIn ottimizzato

Titolo: “LinkedIn SEO: Come ottenere più visibilità su Google con i tuoi articoli”
Struttura H2 e H3:

  • H2: Perché gli articoli LinkedIn sono importanti per la SEO?
  • H2: Come ottimizzare il contenuto per Google e Bing
  • H3: Inserire parole chiave nei punti strategici (titolo, meta description, URL)
    Body Content: Approfondimenti con dati e statistiche, come:
    “In base a recenti studi, il 91% dei contenuti LinkedIn non è ottimizzato per la SEO, ma bastano piccole modifiche per aumentare il traffico organico del 300%.”

Dove si posizionano gli articoli ottimizzati?

Gli articoli ottimizzati per SEO possono apparire:

  1. Nella ricerca interna di LinkedIn: inserendo parole chiave nei titoli e nei tag.
  2. Sulle SERP di Google e Bing: per query specifiche come “LinkedIn SEO tips” o “SEO per LinkedIn”.
  3. Nelle SERP dei motori di ricerca AI: sfruttando contenuti ben strutturati e ottimizzati per rispondere a domande frequenti.

Elabora domande che stimolano curiosità

Stimolare la curiosità del lettore è fondamentale per aumentare l’engagement. Ecco alcune domande da inserire nei tuoi articoli:

  • “Sai che gli articoli LinkedIn possono posizionarsi su Google?”
  • “Ti sei mai chiesto perché i tuoi articoli non ottengono visualizzazioni?”
  • “Vuoi sapere come LinkedIn può aiutarti a migliorare il traffico del tuo sito web?”

Ottimizzare per la lettura su mobile

Il 70% degli utenti accede a LinkedIn da dispositivi mobili, quindi è essenziale ottimizzare i tuoi articoli per una lettura facile e scorrevole.

Consigli pratici per la lettura su mobile:

  • Mantieni i paragrafi brevi (2-3 frasi).
  • Usa elenchi puntati o numerati per migliorare la leggibilità.
  • Inserisci immagini ottimizzate per caricamenti rapidi.

 

Creare articoli LinkedIn ottimizzati è un passo fondamentale per aumentare la visibilità del tuo brand su Google e Bing, attirare nuovi clienti e consolidare la tua presenza online. Con i suggerimenti di questa guida, puoi trasformare i tuoi contenuti in strumenti di marketing efficaci e ben posizionati.

Vuoi fare il passo successivo? Richiedi una strategia personalizzata per massimizzare il potenziale dei tuoi articoli LinkedIn!

11
Dic

Come fare SEO su Amazon: guida all’ottimizzazione delle schede prodotto e Amazon Brand Store

Nel macrocosmo degli ecommerce Amazon rappresenta la stella polare. Come in tutti gli eshop la posizione di un prodotto all’interno dei marketplace riveste un ruolo cruciale nel determinarne il successo commerciale ma tra questi, Amazon spicca come una delle piattaforme di vendita online più influenti al mondo, rendendo l’ottimizzazione SEO delle schede prodotto e degli Amazon Brand Store per i suoi motori di ricerca non solo una pratica consigliata, ma una necessità imperativa per i venditori che aspirano a massimizzare la visibilità dei loro prodotti.

Amazon e SEO: l’importanza della visibilità nella ricerca di prodotti

La ricerca di prodotti su Amazon si è trasformata in un’attività quotidiana per milioni di consumatori globali alla ricerca di una vasta gamma di articoli. Per questo motivo Amazon, colosso indiscusso dell’e-commerce, ha sviluppato il proprio algoritmo, noto come A10, per ottimizzare la ricerca interna e favorire i venditori che meglio rispondono ai criteri stabiliti, tra cui la pertinenza e la conversione di vendita dei prodotti. Per competere efficacemente su Amazon, i venditori devono quindi comprendere i principi di Amazon SEO e applicarli strategicamente per migliorare il posizionamento dei loro prodotti nei risultati di ricerca.

Strategie e strumenti per una SEO efficace su Amazon

Per massimizzare la visibilità su Amazon è fondamentale utilizzare una serie di tecniche e strumenti specifici. Tra questi, spiccano:

  • l’A+ Content, per arricchire le pagine prodotto con informazioni dettagliate,
  • Helium 10, software che identifica le parole chiave più performanti.
  • Listing Quality Dashboard e i Prodotti Sponsorizzati su Amazon Seller Central rappresentano risorse preziose per migliorare le inserzioni e promuoverle efficacemente,
  • Manage Your Experiment è uno strumento che offre la possibilità di testare variazioni di immagini, titoli e descrizioni per ottimizzare le conversioni.

Ottimizzazione dei contenuti e posizionamento strategico

Le parole chiave, sia a coda corta che lunga, giocano un ruolo essenziale nell’ottimizzazione SEO, permettendo ai prodotti di emergere tra i milioni presenti sulla piattaforma. Allo stesso modo, la qualità delle immagini prodotto e la definizione di un prezzo competitivo contribuiscono in modo significativo al successo delle vendite. È inoltre cruciale fornire descrizioni dettagliate e benefiche, mantenendo uno stile di scrittura chiaro, persuasivo e accurato.

SEO su Amazon: consigli pratici ed errori comuni

Per avere successo con la SEO su Amazon, è necessario evitare la ripetizione eccessiva delle parole chiave e concentrarsi sulla qualità delle informazioni fornite. La strategia dovrebbe includere l’uso di Fulfillment by Amazon (FBA) e il posizionamento strategico dei prodotti sponsorizzati. In parallelo, è fondamentale evitare errori comuni quali la gestione inefficiente dell’inventario, l’assenza di una strategia SEO coerente e aggiornata, e l’incuranza nella ricerca sui concorrenti.

 L’importanza della velocità di vendita e il tasso di conversione sulla SEO

L’algoritmo di Amazon premia i prodotti che mostrano un’elevata “velocità di vendita”, ovvero la quantità di denaro generata dalle vendite nel tempo. In aggiunta, il tasso di conversione, ossia la percentuale di visitatori che effettivamente acquistano il prodotto, rappresenta un altro fattore critico. Questi due parametri insieme forniscono ad Amazon un’indicazione chiara della popolarità e dell’affidabilità di un prodotto, influenzandone il ranking nei risultati di ricerca.

Elementi di un elenco prodotto ottimizzato

Per capitalizzare questi meccanismi, i venditori devono curare gli elementi visibili “sopra la piega” della pagina del prodotto – immagini di alta qualità, titoli dettagliati e informativi, varianti del prodotto, e altri aspetti visibili senza dover scrollare. Allo stesso tempo, elementi “sotto la piega”, come descrizioni dettagliate, offerte speciali, e recensioni, giocano un ruolo fondamentale nel convincere l’utente all’acquisto.

Migliorare il proprio elenco su Amazon richiede un approccio a 360 gradi che include l’uso strategicamente di immagini, titoli di prodotti ottimizzati, accumulo di recensioni positive, un pricing competitivo, e l’adozione di strategie quali la vendita Prime e la conservazione della Buy Box. Inoltre, è fondamentale offrire una varietà di varianti del prodotto, mantenere l’inventario sempre disponibile, e monitorare attentamente le recensioni per rimanere al passo con le esigenze e i desideri dei consumatori.

Come fare SEO su Amazon Brand Store: best practices 

Amazon Brand Store rappresenta un’opportunità unica per i brand di promuovere i propri prodotti in uno spazio personalizzato all’interno della piattaforma. Tuttavia, per massimizzare la visibilità e aumentare le vendite, è fondamentale ottimizzare il proprio store seguendo le migliori pratiche SEO specifiche per Amazon.

  1. Scegliere le parole chiave giuste

La ricerca delle parole chiave è il primo passo per ottimizzare un Amazon Brand Store. Usa strumenti come Amazon Keyword Tool o analizza i termini di ricerca più utilizzati dai clienti nel tuo settore. Integra le keyword principali nei titoli, nelle descrizioni e nelle sezioni dei tuoi prodotti.

  1. Ottimizzare i titoli delle sezioni

Le sezioni dello store possono fungere da categorie che organizzano i tuoi prodotti. Assicurati che i titoli delle sezioni siano descrittivi e includano parole chiave rilevanti. Ad esempio, anziché “I nostri prodotti”, usa titoli come “Scarpe da corsa leggere” o “Accessori per la casa ecologici”.

  1. Creare contenuti di alta qualità

Descrizioni chiare e persuasive aumentano il tempo di permanenza dei visitatori sul tuo Brand Store, migliorando il ranking. Includi contenuti che raccontano la storia del brand, i benefici dei prodotti e i motivi per cui i clienti dovrebbero scegliere te.

  1. Utilizzare immagini e video ottimizzati

Le immagini e i video di alta qualità non solo migliorano l’esperienza dell’utente, ma possono anche influenzare positivamente la SEO del tuo Brand Store. Assicurati che i nomi dei file e i tag siano ottimizzati con parole chiave pertinenti.

  1. Collegare lo Store ai prodotti

Inserisci collegamenti strategici tra le sezioni dello Store e le schede prodotto. Questo migliora la navigazione e permette agli utenti di scoprire più facilmente il tuo catalogo completo.

  1. Analizzare le prestazioni

Amazon fornisce strumenti analitici che mostrano il traffico e il comportamento degli utenti sul tuo Brand Store. Usa questi dati per identificare le sezioni più performanti e ottimizzare quelle che generano meno interazioni.

Come Ottimizzare le Schede Prodotto su Amazon: best practices

  1. Ottimizza il Titolo del Prodotto

Il titolo è uno degli elementi più importanti per il ranking su Amazon. Segui queste best practice:

  • Includi le parole chiave principali all’inizio.
  • Specifica dettagli importanti come marca, modello, dimensioni, colore e quantità.
  • Mantieni un formato chiaro e leggibile, ad esempio: “Tazza Termica da Viaggio 500ml – Acciaio Inox – Colore Nero – Anti-Perdita”.
  1. Usa Immagini di Alta Qualità

Le immagini giocano un ruolo cruciale nel convincere i clienti a effettuare l’acquisto. Segui queste linee guida:

  • Utilizza foto professionali e ad alta risoluzione.
  • Mostra il prodotto da diverse angolazioni.
  • Includi immagini che mostrano l’utilizzo del prodotto nel contesto reale.
  1. Descrizioni e Bullet Point Efficaci

La descrizione e i bullet point devono essere chiari, informativi e persuasivi.

  • Nei bullet point, evidenzia i vantaggi principali del prodotto, come funzionalità, materiali e compatibilità.
  • La descrizione lunga deve includere le parole chiave secondarie, raccontare una storia o spiegare perché il prodotto è utile e unico.
  • Usa un linguaggio semplice e rivolto ai benefici per il cliente.
  1. Ottimizza le Parole Chiave

Amazon utilizza un motore di ricerca interno, l’A9, che favorisce le schede con parole chiave pertinenti.

  • Esegui una ricerca sulle parole chiave utilizzando strumenti come Helium 10 o Jungle Scout.
  • Inserisci le parole chiave nel titolo, nei bullet point, nella descrizione e nei termini di ricerca backend.
  1. Sfrutta le Recensioni e le Valutazioni

Le recensioni positive migliorano sia il posizionamento che il tasso di conversione:

  • Incentiva i clienti a lasciare recensioni dopo l’acquisto.
  • Rispondi prontamente alle recensioni negative per mostrare attenzione al cliente.
  1. Utilizza Contenuti A+

Se sei un venditore registrato nel Brand Registry, puoi aggiungere contenuti A+ alle tue schede:

  • Includi immagini personalizzate, grafici e descrizioni approfondite.
  • Racconta la storia del tuo brand per costruire fiducia.
  1. Ottimizza il Prezzo e Offerte

Il prezzo gioca un ruolo chiave nel posizionamento. Offri prezzi competitivi e utilizza promozioni, come sconti o offerte a tempo, per aumentare le conversioni.

  1. Monitora le Performance

Utilizza gli strumenti di analisi di Amazon per monitorare il traffico, il tasso di conversione e le vendite. Apporta modifiche regolari per migliorare i risultati.

Seguendo questi passaggi, potrai ottimizzare le tue schede prodotto su Amazon, aumentare la visibilità nei risultati di ricerca e migliorare le vendite. Non dimenticare che l’ottimizzazione è un processo continuo: testa, analizza e adatta la tua strategia per rimanere competitivo.

Oltre l’ottimizzazione: pubblicità e promozioni

Per un impatto ancora maggiore, i venditori possono anche ricorrere a campagne pubblicitarie pay-per-click (PPC) su Amazon e utilizzare servizi di lancio e siti web di offerte per generare rapidamente vendite e aumentare ulteriormente la visibilità del prodotto. Ogni azione intrapresa deve comunque rispettare le linee guida di Amazon, evitando pratiche quali l’inserimento di parole chiave fuorvianti o informazioni inaccurate.

Perché è importante fare SEO su Amazon

Navigare con successo nel complesso mondo della SEO su Amazon richiede conoscenza, strategia e una costante attenzione alle dinamiche del mercato. Ottimizzare il tuo Amazon Brand Store con tecniche SEO non solo migliora la visibilità dei tuoi prodotti, ma aumenta anche il coinvolgimento degli utenti e le conversioni. Investire tempo nella creazione di un Brand Store efficace e ben ottimizzato è una strategia vincente per affermarsi su Amazon.

 

7
Dic

Cos’è l’AEO (Answer Engine Optimization) e come sfruttarla per aumentare il traffico del proprio sito

L’Answer Engine Optimization (AEO) è una strategia emergente nel panorama del marketing digitale che si concentra sull’ottimizzazione dei contenuti per rispondere in modo diretto alle domande degli utenti. In un’era in cui gli utenti richiedono risposte rapide e precise, l’AEO diventa un’opportunità fondamentale per migliorare la visibilità online, aumentare il traffico e soddisfare le esigenze informative dei consumatori. Vediamo come questa disciplina si inserisce nel contesto evolutivo della SEO, come applicarla efficacemente e quali sono le sue potenzialità.

Cosa è l’Answer Engine Optimization?

L’AEO è un approccio innovativo che mira a ottimizzare i contenuti per fornire risposte dirette alle query degli utenti. Questa metodologia si distingue per la sua capacità di allinearsi con i comportamenti di ricerca moderni, assicurando che le informazioni aziendali si posizionino come risposte dirette alle domande online. A differenza della tradizionale ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO), l’AEO punta a rispondere a intenti specifici dell’utente, migliorando la soddisfazione e mantenendo il contenuto pertinente e prezioso.

Differenze rispetto al SEO tradizionale

Mentre la SEO si concentra sulla visibilità di ampie gamme di parole chiave, l’AEO si dedica a fornire risposte dirette, concentrando gli sforzi sui formati di risposta rapida come gli snippet in evidenza e i risultati di ricerca vocale. Gli answer engines si avvalgono di AI e processamento del linguaggio naturale per interpretare le intenzioni degli utenti e fornire informazioni concise e pertinenti, differenziandosi sostanzialmente dai motori di ricerca tradizionali.

Le funzionalità degli Answer Engines

Gli answer engines fanno uso di intelligenza artificiale e processamento del linguaggio naturale avanzati per interpretare le intenzioni degli utenti, spostando il focus dalle ricerche basate su parole chiave a query conversazionali o vocali. Ciò include tanto i bot AI generativi, che interagiscono in modo simile agli umani, quanto gli assistenti vocali AI, che rispondono a domande formulate verbalmente, facilitando l’accesso alle informazioni in modo mani libere.

Strategie chiave per l’implementazione dell’AEO

L’implementazione efficace dell’AEO richiede una comprensione approfondita del proprio pubblico e l’organizzazione adeguata dei dati. Le strategie essenziali includono la ricerca di parole chiave orientate alle query degli utenti, l’adozione di markup strutturato per i dati, e l’ottimizzazione dei contenuti per la ricerca vocale. Scrivere contenuti di alta qualità che indirizzino direttamente le domande degli utenti con precisione e chiarezza, utilizzando un markup strutturato per migliorare la rappresentazione dei contenuti nei motori di risposta, e adattare i testi a uno stile conversazionale, possono notevolmente accrescere la visibilità online.

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Costruire fiducia e autorità

Ottimizzando i contenuti per l’AEO, i marchi possono posizionarsi come leader di pensiero, incrementando la fiducia e l’autorità nel proprio settore. Questo processo implica non solo un miglioramento nell’engagement e nel traffico organico ma anche nella percezione generale del marchio presso il pubblico.

Monitorare e rifinire le performance dell’AEO

Per mantenere l’efficacia delle strategie AEO nel tempo, è cruciale monitorare metriche chiave come il traffico organico, i tassi di click-through (CTR), e i livelli di engagement. Attraverso l’analisi continua delle prestazioni e l’aggiustamento dei contenuti per allinearli con i comportamenti e le preferenze degli utenti, le aziende possono garantire che le loro strategie di AEO rimangano rilevanti ed efficaci.

I dati strutturati e il Knowledge Graph: pilastri dell’AEO

Uno degli elementi cruciali dell’AEO è l’uso dei dati strutturati. I dati strutturati sono un tipo di markup che consente ai motori di ricerca di comprendere meglio il contenuto delle pagine web, facilitando la presentazione delle informazioni in un formato che può essere facilmente utilizzato dagli Answer Engines. I dati strutturati possono essere utilizzati per identificare e formattare risposte a domande frequenti, recensioni, eventi e molto altro. Inserendo correttamente questi dati nelle pagine web, le aziende possono aumentare le probabilità di apparire nei rich snippets e nei caroselli di risposta diretta sui risultati di ricerca.

Il Knowledge Graph, un altro elemento essenziale, è una base di dati utilizzata da Google per comprendere meglio le relazioni tra concetti, entità e oggetti. Quando un utente cerca una query, Google attinge a questo grafico per restituire risposte più accurate e contestualizzate. Le aziende che ottimizzano i loro contenuti per il Knowledge Graph possono migliorare significativamente la loro visibilità nei risultati di ricerca, apparendo in box di informazioni utili che rispondono direttamente alle domande degli utenti.

I Risultati Zero: come dominare la SERP con l’AEO

I Risultati Zero (o Featured Snippets) sono uno degli aspetti più evidenti dell’AEO. Si tratta di risposte dirette e concise che appaiono in cima alla pagina dei risultati di ricerca, sopra i link organici tradizionali. Questi risultati, che spesso includono risposte a domande frequenti o definizioni, vengono estratti dalle pagine web ottimizzate correttamente, offrendo una risposta immediata e visibile agli utenti. Le pagine che appaiono come Risultato Zero ottengono in media un aumento significativo del traffico organico, poiché la posizione prominente nel SERP attira più clic.

Per raggiungere questi risultati, è fondamentale ottimizzare i contenuti in modo che possano essere selezionati come risposte dirette. Utilizzare un linguaggio chiaro e conciso, rispondere a domande specifiche e strutturare i contenuti con elenchi puntati, tabelle e paragrafi brevi è essenziale per aumentare le probabilità di comparire nei Featured Snippets.

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Le domande frequenti degli utenti: rispondere al bisogno di informazione immediata

Le domande frequenti (FAQ) sono un altro aspetto chiave per l’AEO. Gli utenti cercano risposte specifiche a domande precise, e le FAQ sono un formato ideale per soddisfare queste richieste. Creare sezioni FAQ ottimizzate, che rispondano direttamente ai dubbi più comuni degli utenti, può non solo migliorare la user experience ma anche favorire il posizionamento nei risultati di ricerca vocali o nelle risposte dirette. Inoltre, l’inserimento di risposte concisi e mirate in formato FAQ aumenta la possibilità di essere inclusi nei featured snippets, offrendo così un duplice vantaggio: migliorare la visibilità e rispondere alle necessità dell’utente.

 

L’innovazione nella SEO: perché l’AEO è fondamentale per il futuro della ricerca online

Negli ultimi anni, la SEO ha subito un cambiamento radicale. L’introduzione dell’intelligenza artificiale, l’adozione del processamento del linguaggio naturale (NLP) e l’evoluzione delle ricerche vocali hanno trasformato il modo in cui gli utenti cercano informazioni online. Se un tempo era sufficiente ottimizzare le pagine web per parole chiave specifiche, oggi è fondamentale concentrarsi sull’intento dell’utente e sulla capacità di fornire risposte immediate. L’AEO rappresenta questa evoluzione, rispondendo alle sfide poste dalla ricerca conversazionale e vocale.

Gli Answer Engines, che includono strumenti come Google Assistant, Siri e Alexa, sono sempre più in grado di rispondere a domande formulate in modo naturale, semplificando l’accesso alle informazioni. Ottimizzare i contenuti per rispondere a queste query vocali diventa essenziale per posizionarsi come fonte autorevole e accessibile. Le aziende che adottano strategie AEO possono non solo migliorare il loro posizionamento nei risultati di ricerca, ma anche accrescere la loro visibilità su queste piattaforme intelligenti.

Strategie per implementare l’AEO: dalla ricerca alle azioni concrete

Per implementare l’AEO in modo efficace, le aziende devono seguire una serie di strategie chiave. In primo luogo, è fondamentale fare una ricerca approfondita sulle query degli utenti. Comprendere le domande che gli utenti pongono frequentemente nel proprio settore permette di creare contenuti mirati che rispondano direttamente a queste richieste.

In secondo luogo, è importante utilizzare markup strutturato per migliorare la comprensione dei contenuti da parte dei motori di ricerca. L’adozione di schema.org e altri linguaggi di markup aiuta a rendere i contenuti “comprensibili” per i motori di ricerca, favorendo l’inclusione nei risultati di risposta diretta e nei rich snippets.

Infine, la creazione di contenuti di alta qualità che rispondano alle domande specifiche degli utenti è essenziale. Scrivere in modo chiaro e conciso, mantenendo una struttura logica e includendo i giusti tag H2 e H3, aumenta le possibilità di dominare i risultati di ricerca. Inoltre, l’ottimizzazione per la ricerca vocale e la formulazione dei contenuti in uno stile conversazionale sono passi necessari per capitalizzare sull’AEO.

Monitorare e ottimizzare le performance: un processo continuo

L’AEO, come la SEO tradizionale, non è una strategia statica, ma richiede un monitoraggio continuo delle performance. Le metriche da tenere sotto controllo includono il traffico organico, il tasso di clic (CTR), la posizione nei featured snippets e il coinvolgimento degli utenti. Utilizzando strumenti come Google Search Console e Google Analytics, le aziende possono analizzare le query che portano traffico al loro sito e ottimizzare ulteriormente i contenuti per rispondere meglio alle esigenze degli utenti. In questo modo, è possibile garantire che le strategie AEO rimangano efficaci nel tempo, adattandosi ai cambiamenti nei comportamenti di ricerca e nelle tendenze degli utenti.

L’AEO, una strategia imprescindibile per il futuro digitale

Come abbiamo visto, l’Answer Engine Optimization è una risposta alle nuove esigenze degli utenti di internet, sempre più orientati a trovare risposte rapide, concise e precise. L’AEO si differenzia dalla SEO tradizionale per l’orientamento all’intento dell’utente e alla ricerca conversazionale, rappresentando una strategia fondamentale per le aziende che desiderano migliorare la loro visibilità e il loro traffico organico. Adottando le giuste tecniche di AEO, è possibile ottenere una posizione di leadership nelle SERP, rispondendo in modo efficace alle domande degli utenti e costruendo fiducia e autorità nel proprio settore.

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3
Dic

Come gestire tag canonical su ecommerce nei parametri di ricerca dello shop

La gestione dei tag canonical è essenziale per evitare problemi di contenuti duplicati negli e-commerce. Soprattutto quando i parametri di ricerca generano URL distinti per la stessa pagina, una strategia efficace può migliorare l’indicizzazione e preservare il valore SEO delle pagine principali. In questa guida vedremo cos’è un canonical, dove inserirlo, esempi pratici e come utilizzare Google Search Console per ottimizzarne l’implementazione.

Cos’è il tag/rel canonico?

Il tag canonical, o “canonical link tag”, è un elemento HTML utilizzato per indicare ai motori di ricerca quale URL rappresenta la versione principale di una pagina. Questo aiuta a consolidare il ranking SEO e a evitare che i contenuti duplicati influiscano negativamente sulla visibilità di un sito.

Perché è importante il tag canonical?

  1. Evita contenuti duplicati: negli e-commerce, i filtri e i parametri di ricerca spesso creano molteplici URL per lo stesso contenuto.
  2. Consolida il ranking: i motori di ricerca attribuiscono l’autorità alla pagina canonica, migliorandone il posizionamento.
  3. Migliora l’indicizzazione: indica chiaramente ai motori di ricerca quale URL preferire, riducendo la confusione e ottimizzando il crawl budget.

Il tag canonical, per prima cosa, permette di dire a Google quale versione di una pagina si preferisce venga mostrata nei risultati di ricerca. Immaginate di avere pagine molto simili tra loro; indicizzarle tutte potrebbe creare confusione. Specificare un URL canonico aiuta a veicolare gli utenti direttamente alla versione più pertinente e aggiornata della pagina.

Semplificare il monitoraggio delle metriche

Un vantaggio pratico non meno importante è la semplificazione nella raccolta di metriche e dati analitici. Avere più URL per lo stesso contenuto può complicare significativamente la misurazione della performance di una pagina. L’unificazione dei dati attraverso un singolo URL canonico rende molto più agevole il monitoraggio del rendimento e l’analisi delle metriche.

Evitare scansioni inutili dei contenuti duplicati

Dall’ottica del sito web, indicare un URL canonico consente di ottimizzare l’uso delle risorse di crawling da parte di Googlebot. Evitare che il robot di Google perda tempo con pagine duplicate significa liberare risorse affinché possa concentrarsi su contenuti nuovi o aggiornati, migliorando così l’indice complessivo del sito.

Dove inserire rel canonical?

Il rel canonical va aggiunto nella sezione <head> di ogni pagina HTML. Può essere implementato tramite:

  • Codice HTML manuale: Utile per configurazioni personalizzate.
  • Piattaforme CMS: Come Shopify o WordPress, che spesso includono strumenti per gestire i tag canonical.
  • Server-side: Per automatizzare l’inserimento tramite script lato server.

Best practice:

  • Usa URL assoluti: Specifica l’intero percorso dell’URL, inclusi protocollo e dominio.
  • Evitare errori logici: Non utilizzare tag canonical puntati verso pagine non correlate o inesistenti.
  • Consistenza dei protocolli: Assicurati di indicare HTTPS se il sito lo utilizza.

Esempio di implementazione manuale:

<link rel=”canonical” href=”https://www.tuosito.com/prodotto-xyz” />

 

Best practice per l’uso degli URL canonici

Per assicurarsi che la pratica di specificare una pagina canonica sia efficace, è fondamentale aderire alle best practice raccomandate dagli esperti. Ecco alcuni punti essenziali da ricordare:

  • Evitare l’uso del file robots.txt per la canonicalizzazione.
  • Non usare lo strumento per le rimozioni URL di Google per nascondere versioni di una pagina.
  • Assicurarsi di non indicare URL diversi come canonici per la stessa pagina usando metodi differenti.
  • Sconsigliato usare il tag noindex su pagine da considerarsi canoniche; piuttosto, usare le annotazioni rel=canonical.
  • Quando si inseriscono elementi hreflang, è cruciale specificare un URL canonico coerente con la lingica della pagina o la lingua sostitutiva più appropriata.
  • Infine, è bene utilizzare consistentemente l’URL canonico quando si linkano pagine all’interno del proprio sito.

 

Esempio tag canonical: vantaggi e svantaggi per varie tipologie di ecommerce

Ogni e-commerce presenta configurazioni diverse. Nella tabella seguente analizziamo i vantaggi e gli svantaggi dell’uso del tag canonical in diverse tipologie di shop.

 

Tipo di e-commerce Esempio scenario Vantaggi Svantaggi
Marketplace multivenditore Stessa scheda prodotto visibile in diversi negozi Consolidamento del ranking su un’unica pagina principale. Complessità nella gestione centralizzata del canonical.
Evita contenuti duplicati tra venditori.
Shop con filtri avanzati Filtri per colore, taglia, prezzo Riduce la proliferazione di URL duplicati. Rischio di canonicalizzare pagine con contenuti utili per gli utenti.
Migliora il crawl budget del sito.
E-commerce internazionale Versioni dello stesso sito per lingue/regioni diverse Utilizzato insieme a hreflang, aiuta a gestire i contenuti duplicati tra domini regionali. Richiede attenzione nella configurazione per evitare conflitti con hreflang.
Evita penalizzazioni per duplicazione transnazionale.
E-commerce con molti prodotti Migliaia di SKU con URL simili Assicura che il traffico SEO venga indirizzato alla pagina principale del prodotto. Necessita di aggiornamenti continui per nuovi prodotti o pagine non più disponibili.
Shopify URL generate automaticamente dal CMS Shopify facilita l’implementazione automatica del canonical su URL di prodotto principali. Non sempre consente personalizzazioni avanzate senza modificare il tema.
WordPress con WooCommerce Pagine di categoria e parametri di filtro Estensioni come Yoast SEO automatizzano la gestione. Può richiedere competenze tecniche per configurazioni specifiche.
Migliora il posizionamento delle categorie principali.

 

Individuare pagina alternativa con tag canonical appropriato in Search Console

Google Search Console è uno strumento indispensabile per monitorare e ottimizzare il corretto utilizzo del tag canonical. Segui questi passaggi per identificare e risolvere problemi relativi alle pagine alternative con canonical non appropriati:

1. Accedi al rapporto di copertura

  • Vai nella sezione Copertura di Google Search Console.
  • Cerca avvisi relativi a “Pagina alternativa con tag canonical appropriato” o “Alternate page with proper canonical tag”.

2. Analizza i dettagli

  • Per ogni URL segnalato, verifica quale pagina è indicata come canonica.
  • Controlla che la pagina canonica scelta sia pertinente e funzionante.

3. Risolvere i problemi

  • Errore comune: Canonical che punta a una pagina 404 o a una pagina sbagliata.
  • Soluzione: Modifica il tag canonical nel codice HTML o tramite il CMS.

4. Utilizza lo strumento di ispezione URL

Verifica i singoli URL segnalati:

  • Inserisci l’URL nella barra di ricerca in Search Console.
  • Clicca su “Visualizza pagina indicizzata” per controllare il canonical rilevato da Google.

Individuare una pagina duplicata senza URL canonico selezionato in Search Console

Per identificare una Pagina duplicata senza URL canonico selezionato in Google Search Console:

1. Accedi alla sezione Copertura

cerca tra gli avvisi relativi allo stato delle pagine. Questa indicazione segnala che il motore di ricerca ha rilevato contenuti duplicati ma non è stato definito un tag canonical per specificare quale URL debba essere considerato principale.

2. Analizza i dati

Per analizzare i dettagli, clicca sull’URL segnalato e utilizza lo strumento di Ispezione URL. Qui puoi verificare se Google ha scelto autonomamente un canonical e confrontarlo con l’intento del tuo sito.

3. Risolvere gli errori e verifica

In caso di errore, aggiorna il codice HTML aggiungendo un tag canonical appropriato o configura il CMS per gestire automaticamente queste situazioni. Infine, verifica nuovamente gli aggiornamenti tramite Search Console per assicurarti che i problemi siano risolti.

 

Esempi pratici: tag canonical per e-commerce

1. Shopify

In Shopify, i tag canonical sono implementati automaticamente per i prodotti. Tuttavia, per gestire pagine di collezioni o filtri, potrebbe essere necessario personalizzarli.

Esempio di codice:

html <link rel=”canonical” href=”https://www.tuosito.com/collezione/primavera” />

2. WordPress (WooCommerce)

Con plugin come Yoast SEO versione Premium, puoi configurare tag canonical per categorie, prodotti e persino pagine filtro.

Una volta andato sul tab Advanced della sidebar laterale del plugin, puoi gestire il canonical come indicato qui sotto

Strumenti utili per la gestione del canonical

  • Canonical Tag Checker: verifica la presenza e la correttezza dei canonical.
  • Ahrefs e SEMrush: Identifica contenuti duplicati che richiedono canonical.
  • Google Search Console: Analizza eventuali errori relativi alle pagine alternative con canonical.

Perché gestire il canonical

Una gestione ottimale del tag canonical è cruciale per la SEO degli e-commerce. Attraverso un’implementazione attenta, puoi consolidare l’autorità delle tue pagine principali, migliorare l’esperienza utente e massimizzare la visibilità sui motori di ricerca. Monitora costantemente il tuo sito tramite strumenti come Google Search Console e adatta la strategia in base ai cambiamenti del tuo shop.

25
Nov

Guida completa agli Headings SEO: cosa sono e come utilizzarli per un contenuto SEO ottimizzato

Gli headings SEO, o titoli, sono elementi fondamentali in HTML e SEO. Servono a strutturare i contenuti di una pagina web e a indicare gerarchicamente le sezioni principali e secondarie di un testo. Un uso corretto degli headings migliora sia la leggibilità per gli utenti che il posizionamento sui motori di ricerca.

Cosa sono gli headings (H1, H2, H3, ecc.)

Gli headings sono tag HTML che indicano titoli e sottotitoli di una pagina. Vanno da <h1> a <h6>, con il tag <h1> che rappresenta il titolo principale della pagina e <h6> che identifica i titoli meno rilevanti.

Cosa significano i tag H1, H2, H3?

  • H1: il titolo principale di una pagina, che descrive in modo chiaro e conciso il contenuto complessivo.
  • H2: i sottotitoli principali che dividono la pagina in sezioni chiave.
  • H3: ulteriori sottotitoli all’interno delle sezioni, che suddividono i contenuti degli H2 in sotto-sezioni.

Esempi di significato

  • H1: “Guida completa agli Headings HTML”
    • È il titolo principale, unico, e rappresenta il focus centrale del contenuto.
  • H2: “Cosa sono gli headings?”
    • Introduce una sezione chiave del testo che spiega gli headings.
  • H3: “Definizione tecnica di un heading”
    • Ulteriormente dettagliata rispetto all’H2, entra nel merito della terminologia.

Gerarchia degli headings

La struttura degli headings segue un’organizzazione gerarchica, simile a una piramide. Gli headings di livello superiore (H1) contengono quelli di livello inferiore (H2, H3, ecc.). Ecco una struttura corretta:

  1. H1: deve essere unico per ogni pagina e descrivere chiaramente il contenuto complessivo.
  2. H2: sottotitoli principali, utili per dividere il testo in macro-sezioni.
  3. H3: sotto-sezioni degli H2, per approfondire singoli argomenti.
  4. H4 – H6: ulteriori suddivisioni, usate raramente.

Esempio di gerarchia corretta:

<h1>Guida completa agli Headings HTML</h1>

<h2>Cosa sono gli headings?</h2>

<h3>Definizione tecnica di un heading</h3>

<h3>Perché sono importanti per la SEO</h3>

<h2>Come strutturare gli headings in una pagina</h2>

<h3>La gerarchia: H1, H2, H3</h3>

<h3>Consigli pratici per ottimizzare i titoli</h3>

<h2>Esempi pratici per diverse tipologie di contenuti</h2>

<h3>Articolo di blog</h3>

<h3>Pagina prodotto</h3>

<h3>Landing page</h3>

Ruolo degli Headings nella SEO On-Page

Gli headings non sono solo elementi visivi utili per organizzare il contenuto di una pagina, ma svolgono un ruolo cruciale nella SEO on-page. Ecco come influenzano il posizionamento sui motori di ricerca:

  1. Struttura e scansione del contenuto:
    I motori di ricerca utilizzano gli headings per comprendere la gerarchia del contenuto. Un’organizzazione ben definita permette a Google di “scansionare” più facilmente la pagina e di individuare i concetti principali.
  2. Aumento della rilevanza delle parole chiave:
    Includere parole chiave principali e correlate negli headings rafforza la loro importanza per i motori di ricerca, migliorando il posizionamento.
  3. Snippet e risultati di ricerca:
    Gli headings ben strutturati possono essere utilizzati nei featured snippets (i riquadri in evidenza su Google), aumentando la visibilità della pagina e il traffico organico.

SEO e Mobile-First Indexing

Con l’implementazione del mobile-first indexing, Google valuta prima la versione mobile di un sito per determinare il posizionamento. Questo rende ancora più importante una corretta struttura degli headings:

  • Esperienza utente mobile-friendly: Gli headings suddividono il contenuto in blocchi leggibili su dispositivi mobili, migliorando l’usabilità.
  • Performance del sito: Una gerarchia chiara e una struttura ben organizzata riducono il tempo di permanenza su una sezione non rilevante, aiutando a mantenere bassi i tassi di abbandono (bounce rate).

Quanti H1, H2, H3 utilizzare?

H1

  • Quanti: Solo uno per pagina.
  • Perché: È il titolo principale, quindi deve essere unico e ben mirato.
  • Consigli: Deve includere la parola chiave principale e comunicare immediatamente il tema del contenuto.

H2

  • Quanti: Dipende dalla lunghezza del contenuto. Generalmente, ogni macro-sezione dovrebbe avere il proprio H2.
  • Perché: Servono a organizzare il testo in blocchi logici.
  • Consigli: Utilizza parole chiave secondarie per migliorare la rilevanza SEO.

H3

  • Quanti: Quanti sono necessari per suddividere gli H2. Non esistono limiti, ma devono mantenere una struttura logica.
  • Perché: Aiutano a rendere il contenuto più leggibile e ad approfondire argomenti specifici.
  • Consigli: Usa sinonimi e varianti delle parole chiave principali per un’ottimizzazione semantica.

H4-H6

  • Quanti: Usali solo se il contenuto è molto complesso e necessita di ulteriori livelli di suddivisione.
  • Perché: Sono utili in contesti specifici come manuali tecnici o articoli accademici.

Come impostare correttamente l’HTML per gli headings

Un uso corretto degli headings prevede che siano usati solo per organizzare il contenuto, senza confonderli con lo stile grafico. Lo stile può essere gestito tramite CSS, non attraverso l’uso improprio dei tag HTML.

Esempio HTML corretto per gli headings

Guida agli Headings HTML

Guida completa agli Headings HTML

Cosa sono gli headings?

Gli headings sono tag HTML utilizzati per strutturare il contenuto.

Definizione tecnica

Il tag heading è rappresentato da <h1>, <h2>, ecc.

Come strutturare una pagina con gli headings

La gerarchia degli headings

Gli headings vanno usati in ordine decrescente.

Esempi di utilizzo per diverse tipologie di articoli

1. Articolo di Blog

<h1>Come coltivare un orto biologico</h1>
<h2>Perché scegliere un orto biologico</h2>
<h3>Benefici per la salute</h3>
<h3>Impatto sull'ambiente</h3>
<h2>Come iniziare</h2>
<h3>La scelta del terreno</h3>
<h3>Semine consigliate</h3>

2. Pagina Prodotto

<h1>Smartphone XYZ - Specifiche tecniche e recensioni</h1>
<h2>Caratteristiche principali</h2>
<h3>Display e risoluzione</h3>
<h3>Prestazioni</h3>
<h2>Recensioni dei clienti</h2>

3. Landing Page

<h1>Iscriviti al nostro corso di Marketing Digitale</h1>
<h2>Cosa imparerai</h2>
<h3>SEO e Content Marketing</h3>
<h3>Social Media Management</h3>
<h2>Perché sceglierci</h2>
<h3>Esperti del settore</h3>
<h3>Supporto continuo</h3>

 

Headings e Accessibilità

Oltre alla SEO, gli headings svolgono un ruolo fondamentale nell’accessibilità dei siti web, migliorando l’esperienza per utenti con disabilità:

  1. Navigazione tramite screen reader
    Gli headings permettono ai lettori di schermo di comprendere la struttura della pagina e di passare rapidamente da una sezione all’altra.
  2. Esperienza utente inclusiva
    Una corretta gerarchia rende il contenuto più chiaro e facile da navigare anche per chi utilizza tecnologie assistive.

Headings e Content Strategy

Gli headings non devono essere considerati isolatamente, ma come parte integrante di una strategia di contenuto efficace:

  1. Rispondere al search intent
    Ogni heading dovrebbe rispondere a una specifica domanda o bisogno dell’utente, in linea con le query di ricerca. Ad esempio:

    • H2: “Cosa sono gli headings HTML?” risponde a una query informativa.
    • H3: “Come gli headings migliorano il posizionamento SEO?” approfondisce l’intento educativo.
  2. Suddivisione logica
    Utilizzare gli headings per suddividere il contenuto in argomenti principali e secondari migliora l’esperienza utente e favorisce una lettura più scorrevole.

Errori Comuni nell’uso degli Headings

Ecco gli errori più frequenti da evitare quando si lavora con gli headings:

  1. Più H1 in una pagina
    Un errore comune è utilizzare più di un H1. Ricorda, il tag H1 deve essere unico e rappresentare il titolo principale della pagina.
  2. Salto di livelli
    Passare da un H1 direttamente a un H3, saltando l’H2, compromette la gerarchia e confonde i motori di ricerca.
  3. Headings usati solo per estetica
    Gli headings devono essere utilizzati per organizzare il contenuto, non per applicare stili grafici. Usa il CSS per gestire l’aspetto.
  4. Contenuto incoerente rispetto all’heading
    Gli headings devono essere descrittivi e rappresentare accuratamente il contenuto che segue. Un titolo fuorviante può penalizzare sia l’utente che il ranking.

Consigli su come scrivere headings accattivanti

Gli headings non devono essere solo ottimizzati per i motori di ricerca, ma anche coinvolgenti per gli utenti. Ecco alcuni suggerimenti:

  1. Usa domande:
    • Es.: “Come gli headings HTML migliorano la SEO?”
      Le domande stimolano la curiosità dell’utente e lo spingono a leggere.
  2. Includi numeri:
    • Es.: “5 modi per ottimizzare gli headings SEO”
      I numeri trasmettono un senso di ordine e di immediatezza.
  3. Adotta un linguaggio diretto:
    Scegli un tono chiaro e mirato per comunicare il valore del contenuto.
  4. Sfrutta parole chiave secondarie e sinonimi:
    Inserire varianti delle keyword principali aiuta a coprire un campo semantico più ampio.

Strumenti utili per analizzare gli Headings

Ecco alcuni strumenti indispensabili per verificare e ottimizzare la struttura degli headings:

  1. Screaming Frog SEO Spider:
    Permette di scansionare il sito e analizzare gli headings utilizzati su ogni pagina.
  2. Google Search Console:
    Fornisce informazioni su come Google interpreta la struttura della pagina.
  3. SEMrush o Ahrefs:
    Aiutano a monitorare l’ottimizzazione degli headings e a confrontarli con quelli dei concorrenti.
  4. Browser DevTools:
    Con il comando “Ispeziona” puoi verificare rapidamente la gerarchia degli headings direttamente nel codice HTML.

Checklist per l’Ottimizzazione degli Headings SEO

Prima di pubblicare una pagina, verifica:

  1. Un solo H1 presente e ben ottimizzato.
  2. Gerarchia coerente: gli headings seguono un ordine logico (H1 > H2 > H3…).
  3. Integrazione delle parole chiave in modo naturale e senza forzature.
  4. Headings descrittivi: ogni titolo anticipa chiaramente il contenuto della sezione.
  5. Struttura mobile-friendly: la pagina è leggibile e ben organizzata su dispositivi mobili.
  6. Verifica tecnica: usa strumenti come Screaming Frog per controllare eventuali errori.
  7. Accessibilità: gli headings sono strutturati per essere comprensibili anche da screen reader.

Conclusione

Gli headings non sono solo un elemento tecnico del codice HTML, ma un potente strumento per migliorare la SEO, la leggibilità e l’accessibilità del tuo sito. Con una pianificazione strategica e l’uso degli strumenti giusti, puoi massimizzare il loro impatto e offrire agli utenti un’esperienza di navigazione ottimale. Assicurati di integrarli nella tua content strategy per ottenere risultati duraturi!

4
Nov

I migliori motori di ricerca basati su AI e come scalarli

I motori di ricerca basati sull’intelligenza artificiale si avvalgono della tecnologia alla base di chatbot come ChatGPT per fornire risposte dirette alle domande degli utenti, senza costringerli a navigare attraverso innumerevoli pagine web. Questi motori di ricerca, da piattaforme note come Google a startup emergenti, stanno implementando capacità AI per generare risposte assistite da AI, ciascuna con il proprio metodo per garantire risultati accurati da fonti affidabili. L’esperienza promessa è quella di disporre di un vero e proprio assistente di ricerca personale, capace di semplificare notevolmente la ricerca di informazioni online.

Ma come funzionano questi motori di ricerca?

Questi strumenti selezionano automaticamente i link più rilevanti e li riassumono per te, evitando la necessità di scorrere una lista di URL o visitare interi siti per un’informazione specifica. È come avere un assistente personale di ricerca.

Dalle grandi piattaforme come Google alle nuove startup, molti motori di ricerca ora offrono risposte assistite dall’AI. Ogni motore funziona in modo diverso per garantire risultati accurati e provenienti da fonti affidabili. Ho testato i principali motori di ricerca con AI per vedere quali siano i migliori – ecco cosa ho trovato.

8 tra i migliori motori di ricerca con AI

  1. Perplexity: Perplexity è progettato per offrire un’esperienza di ricerca AI completa. Con la sua interfaccia conversazionale, permette agli utenti di fare domande di approfondimento senza dover ripetere i dettagli già inseriti, ricordando il contesto della conversazione. Questa funzione è ideale per ricerche approfondite e per chi necessita di risposte dettagliate su argomenti complessi. Inoltre, Perplexity consente di salvare le ricerche, organizzando così i risultati in thread, e garantisce risposte accurate selezionando fonti affidabili, migliorando l’esperienza di ricerca complessiva.
  2. Google AI Overviews: Google AI Overviews combina il meglio della ricerca tradizionale e generativa. Quando disponibile, l’AI crea una panoramica sintetica delle fonti più autorevoli, evidenziando le informazioni chiave in cima ai risultati di ricerca classici. Questo approccio è particolarmente utile per ottenere una risposta rapida, pur mantenendo la possibilità di approfondire tramite i link tradizionali. Google AI Overviews è perfetto per chi cerca informazioni sempre aggiornate, grazie alla sua integrazione con Google Search e la possibilità di esplorare ulteriormente con il chatbot Gemini.
  3. Arc Search: Arc Search è una soluzione ottimale per chi utilizza dispositivi mobili, offrendo un’esperienza di ricerca basata su AI che integra direttamente il browser con funzionalità avanzate di ricerca. Con la funzione “Browse for Me,” Arc Search raccoglie e organizza le informazioni da più fonti in un unico report dettagliato, risparmiando tempo e riducendo la necessità di passare attraverso diversi link. Questo motore di ricerca è ideale per chi vuole ottenere rapidamente una visione completa su un argomento specifico, rendendolo perfetto per la navigazione mobile.
  4. SEARCH GPT: Basato sulla tecnologia di OpenAI, SEARCH GPT sfrutta la capacità di comprendere il linguaggio naturale per offrire risposte sintetiche e conversazionali, consentendo un’interazione continua con l’utente. È ideale per domande di approfondimento in tempo reale e per risposte rapide su argomenti specifici.
  5. LEO DI BRAVE.AI: integrato con il browser Brave, LEO è un motore è progettato per garantire la privacy dell’utente, evitando il tracciamento dei dati. Inoltre, fornisce risultati generati dall’AI combinati con le funzionalità di un motore di ricerca tradizionale, rendendolo una scelta eccellente per chi cerca riservatezza e risposte precise.
  6. EXA AI: questo motore di ricerca AI è orientato all’analisi di grandi dataset e all’estrazione di insight dettagliati, particolarmente utile per settori tecnici o di ricerca. EXA AI si distingue per la capacità di elaborare informazioni complesse e fornire risposte basate su dati concreti.
  7. Microsoft Bing AI: integra l’intelligenza artificiale di OpenAI con il motore di ricerca tradizionale Bing, permettendo risposte rapide e sintetiche. È particolarmente forte nel collegare fonti attendibili e offre una visualizzazione intuitiva, oltre alla possibilità di fare domande di follow-up.
  8. Google GEMINI: parte della suite di strumenti Google, GEMINI unisce la potenza della ricerca AI alla possibilità di generare contenuti visivi e testuali. È particolarmente adatto a chi necessita di risposte aggiornate e interattive, con la possibilità di integrare l’AI con altri servizi Google.

Cosa rende un motore di ricerca AI il migliore?

I motori di ricerca tradizionali utilizzano algoritmi che combinano rilevanza delle parole chiave, popolarità delle pagine, qualità dei contenuti, interazione degli utenti e velocità di caricamento, tra altre variabili. Quando cerchi qualcosa, il motore di ricerca cerca di darti la risposta più utile possibile.

Un motore di ricerca AI va oltre. Usa ancora questo sistema di base, ma invece di mostrarti una lista di pagine, cerca di rispondere direttamente alla tua domanda, riassumendo le informazioni raccolte e citando le fonti. La capacità dell’AI di comprendere il linguaggio naturale permette di interpretare meglio le tue domande, anche senza l’uso di parole chiave specifiche.

Come Comparire nei Risultati dei Motori di ricerca basati su AI

Abbiamo detto che con l’ascesa dei motori di ricerca basati su intelligenza artificiale, come Perplexity.ai e Google AI Overviews, le regole del gioco per la visibilità online stanno cambiando. Mentre i motori di ricerca tradizionali si basano su algoritmi che premiano la rilevanza delle parole chiave, la popolarità e l’autorevolezza dei link, i motori AI utilizzano tecnologie avanzate che vanno oltre le tradizionali liste di URL. Questi strumenti di ricerca rispondono alle domande degli utenti in linguaggio naturale, riassumendo le informazioni principali e citando fonti affidabili.

Per le aziende e i creatori di contenuti, capire come apparire nei risultati dei motori di ricerca basati su AI è essenziale per mantenere la visibilità online e restare competitivi in un panorama in rapida evoluzione. Ecco alcuni passi chiave per ottimizzare il proprio sito e assicurarsi di essere inclusi nei risultati delle ricerche AI.

1. Creare contenuti di alta qualità e informativi

L’AI dei motori di ricerca si distingue per la capacità di comprendere e riassumere le informazioni. Pertanto, il contenuto del sito deve essere altamente informativo, accurato e ben strutturato per facilitare il lavoro dell’AI. È fondamentale creare contenuti che rispondano direttamente alle domande degli utenti, evitando tecniche di riempimento di parole chiave che potrebbero risultare meno efficaci con l’intelligenza artificiale.

2. Puntare su formati di contenuto che l’AI può facilmente riassumere

I motori di ricerca AI cercano di estrarre rapidamente le risposte dai contenuti. Pertanto, è utile organizzare le informazioni in modo chiaro, con sezioni ben definite e contenuti strutturati, come FAQ, elenchi puntati e tabelle di confronto. Questi formati permettono all’AI di trovare facilmente le risposte e aumentano le probabilità di essere inclusi nei risultati.

3. Garantire l’affidabilità delle fonti

I motori di ricerca AI tendono a selezionare informazioni provenienti da fonti affidabili. Essere citati come fonte affidabile significa lavorare sulla reputazione del proprio sito, ad esempio collaborando con altre autorità del settore, pubblicando studi originali, white paper o analisi approfondite che possano essere considerati autorevoli. La link building con fonti rispettabili aiuta a rafforzare l’autorevolezza agli occhi dei motori di ricerca AI.

4. Ottimizzare per la ricerca conversazionale

A differenza dei motori di ricerca tradizionali, quelli AI sono progettati per rispondere a domande poste in linguaggio naturale. Ottimizzare i contenuti per una ricerca conversazionale significa utilizzare un linguaggio più colloquiale e includere frasi che gli utenti potrebbero effettivamente chiedere, come “Quali sono i vantaggi di…” o “Come funziona…”. Rispondere a domande specifiche aumenta la possibilità che il motore di ricerca AI selezioni il contenuto per le sue risposte sintetiche.

5. Fornire dati strutturati e seguire le Best Practice SEO

L’uso di dati strutturati (structured data) permette ai motori di ricerca AI di interpretare meglio il contenuto della pagina. Utilizzare i markup Schema.org, ad esempio, può aiutare a comunicare all’AI il tipo di informazioni presenti sul sito. Anche le tradizionali pratiche SEO, come ottimizzare i meta titoli, le descrizioni e le immagini, rimangono rilevanti, in quanto forniscono un contesto aggiuntivo all’intelligenza artificiale.

6. Adattarsi alla SEO basata su AI

Con i motori di ricerca AI che rispondono direttamente alle domande degli utenti, può essere utile adattare la propria strategia SEO includendo risposte concise a domande specifiche e creando contenuti che possano servire da risorse informative. Ad esempio, la creazione di sezioni di approfondimento che rispondano a domande comuni o presentino informazioni riepilogative aumenta la probabilità che l’AI selezioni il contenuto come fonte principale.

7. Monitorare i Trend e adattare i contenuti

La ricerca AI è ancora una tecnologia in evoluzione, e le regole per apparire in questi risultati potrebbero cambiare. Monitorare le tendenze, testare nuovi formati di contenuto e studiare i principali motori di ricerca AI aiuta a comprendere meglio il comportamento di questi strumenti e ad adattare i contenuti di conseguenza.

Prepararsi al futuro della ricerca AI

I motori di ricerca basati su AI stanno cambiando radicalmente il modo in cui gli utenti trovano informazioni online. Per garantire la propria visibilità, è essenziale adattare la strategia di contenuto e SEO alle nuove esigenze dell’AI, mantenendo il focus su contenuti di alta qualità, risposte concise e affidabilità. Seguendo questi passi, le aziende possono posizionarsi come fonti di riferimento nei risultati dei motori di ricerca AI, sfruttando al meglio le nuove opportunità che questa tecnologia offre per aumentare la visibilità online.

25
Ott

Come fare SEO: tutto quello che devi sapere per iniziare a posizionare il tuo sito

Se hai un sito web o stai pensando di crearne uno, come fare SEO (Search Engine Optimization), è una delle attività più importanti per farti trovare online. Ma cos’è esattamente la SEO e quali sono i suoi pilastri fondamentali?

Fare SEO significa posizionare il tuo sito tra i prinicpali risultati di Google o qualsiasi motore di ricerca ottimizzando secondo tecniche Onpage e OFFpage.

Questa guida completa ti guiderà passo dopo passo attraverso le principali tecniche e strategie SEO, spiegandoti come migliorare la visibilità del tuo sito sui motori di ricerca come Google. Che tu sia un principiante o abbia già qualche nozione di base, troverai consigli utili per cominciare, imparare o perfezionare le tue competenze.

Il corretto uso del termine SEO

Prima di addentrarci nei dettagli tecnici, occorre fare chiarezza su un piccolo, ma significativo, dubbio linguistico: si dice “la SEO” o “il SEO”? Entrambe le forme sono accettate. Questa ambiguità nasce dall’interpretazione dell’acronimo stesso, che in italiano si traduce con “Ottimizzazione per i Motori di Ricerca”, espressione femminile. Tuttavia, trattandosi di un acronimo, è possibile utilizzare anche il maschile. Pertanto, che si preferisca parlare di “la SEO” o “il SEO”, sappiate che entrambe le varianti sono corrette.

L’importanza della SEO

La SEO è molto più di una semplice pratica informatica; è un vero e proprio investimento strategico. In un mondo in cui la maggior parte delle ricerche inizia da un motore di ricerca, apparire tra i primi risultati è vitale per aumentare la visibilità e, di conseguenza, attirare potenziali clienti sul proprio sito web. Il processo di ottimizzazione si focalizza su una migliore individuazione del sito all’interno dell’indice di ricerca, garantendo così una maggiore esposizione verso un pubblico interessato ai contenuti offerti.

Come funziona la SEO?

La SEO si basa su tre pilastri fondamentali:

  1. i contenuti,
  2. l’usabilità del sito (interface design),
  3. e le relazioni esterne attraverso i backlink.

Questi elementi lavorano in sinergia per migliorare il posizionamento di un sito nelle SERP (Search Engine Results Page), ma richiedono un’attenta pianificazione e una strategia a lungo termine.

I contenuti di qualità

Un elemento chiave per una buona SEO è la creazione di contenuti di qualità che rispondano alle domande e ai bisogni degli utenti. Google e gli altri motori di ricerca premiano i siti che offrono informazioni utili e dettagliate, capaci di soddisfare la ricerca degli utenti. D’altra parte, contenuti poveri o poco relevanti possono penalizzare il posizionamento di un sito. La regola d’oro è quindi concentrarsi sull’utente, offrendo contenuti che siano al tempo stesso informativi, originali e ben strutturati.

L’ottimizzazione dell’interfaccia

L’esperienza utente sul sito è un altro fattore critico per la SEO. Un sito deve essere non solo piacevole da navigare, ma anche veloce nel caricamento e facilmente fruibile su dispositivi mobili. I Google Core Web Vitals sono diventati degli indicatori essenziali per misurare la performance di un sito sotto questi aspetti, influenzando direttamente il suo posizionamento nei risultati di ricerca.

I backlink di qualità

La rete di backlink, ovvero i collegamenti da altri siti al proprio, rappresenta il terzo pilastro della SEO. La qualità e la quantità dei backlink sono indicatori di reputazione per i motori di ricerca. Tuttavia, è importante concentrarsi sulla costruzione di collegamenti autorevoli e pertinenti, piuttosto che inseguire una strategia quantitativa che potrebbe risultare controproducente.

Come iniziare a fare SEO

Iniziare a fare SEO può sembrare complesso, ma basta partire da alcune nozioni di base. Il primo passo è capire cosa significa SEO: acronimo di “Search Engine Optimization,” è l’insieme di tecniche e strategie che migliorano il posizionamento di un sito web sui motori di ricerca. Per iniziare:

  • Comprendere gli obiettivi: avere ben chiaro cosa vuoi raggiungere con il SEO è fondamentale. Stai cercando di aumentare le vendite? Generare lead? Fare branding?
  • Analizzare il tuo sito e la concorrenza: valuta le performance del tuo sito attuale (o di un competitor). Usa strumenti come Google Analytics e Google Search Console per capire come le persone interagiscono con i tuoi contenuti.
  • Ricerca delle parole chiave: identifica le parole chiave (keyword) che rappresentano il tuo settore e gli interessi del tuo target. Strumenti come Google Keyword Planner, SEMrush o Ahrefs possono aiutarti a trovare i termini più rilevanti.

Analizza i competitor e le parole chiave

Un’attenta analisi dei competitor organici e l’uso di tool per la ricerca delle parole chiave permettono di comprendere meglio le strategie SEO da adottare. Questi strumenti aiutano a identificare le opportunità di posizionamento, indicando quali parole chiave utilizzare per attrarre visitatori qualificati.

 Tecniche SEO: cosa sono

Le tecniche SEO possono essere suddivise in due categorie principali:

  • SEO On-page: include tutto ciò che riguarda il tuo sito, come l’ottimizzazione delle parole chiave, i titoli delle pagine, i metadati, e la struttura dei contenuti.
  • SEO Off-page: si riferisce a tutte le attività svolte al di fuori del sito per aumentare la sua autorevolezza, come il link building (ottenere backlink da altri siti web) e le menzioni su social media o altri canali online.

Alcune tecniche SEO avanzate includono:

  • SEO Tecnico: ottimizzare il codice, la velocità di caricamento e la struttura del sito per facilitare la lettura da parte dei motori di ricerca.
  • SEO Locale: ideale per chi ha un business locale, permette di comparire nei risultati di ricerca specifici di una zona.

Come fare SEO da soli: SEO basico

Se vuoi cimentarti nella SEO fai da te, puoi iniziare da alcune attività SEO di base:

  • Ottimizzare i contenuti: ogni pagina dovrebbe essere ottimizzata per parole chiave specifiche, ma attenzione a non esagerare con il “keyword stuffing,” cioè l’uso eccessivo delle keyword.
  • Impostare metadati: scrivi titoli e descrizioni meta pertinenti e accattivanti per ogni pagina. Questi elementi aiutano Google a capire il contenuto della pagina e migliorano il CTR (Click-Through Rate).
  • Ottimizzare le immagini: le immagini dovrebbero essere di qualità, leggere, e includere attributi “alt” descrittivi.
  • Curare la navigazione: assicurati che il tuo sito sia facile da navigare e che le informazioni principali siano facilmente raggiungibili.

Se desideri avere una quotazione più precisa e tagliata sulle tue esigenze prenota una call dedicata o richiedi un preventivo ad hoc.

Importanza dell’hosting e degli strumenti SEO

La parte di anali e ricerca keywords è fondamentale ma non dimenticare che scegliere un buon servizio di hosting è essenziale per garantire velocità e affidabilità al sito, fattori che influenzano positivamente il posizionamento SEO. Inoltre, l’installazione di strumenti come Google Analytics 4 e Google Search Console consente di monitorare il traffico e la salute del sito, aspetti fondamentali per la sua ottimizzazione. 

Cosa studiare per imparare sulla SEO

La SEO è un settore in continua evoluzione e richiede un aggiornamento costante. Ecco alcuni argomenti e risorse utili per imparare:

  • Guide SEO: una guida SEO per iniziare a capire cos’è la SEO è The Art Of Seo un manuale che può essere un ottimo punto di partenza per comprendere le basi.
  • Corsi SEO online: esistono corsi SEO per principianti su piattaforme come Coursera, Udemy e SEO Training di Google. Anche un “corso SEO fai da te” può essere un’opzione per chi preferisce apprendere in autonomia.
  • Blog e forum di settore: seguire blog come Moz, Search Engine Journal e Neil Patel ti terrà aggiornato sulle ultime novità.
  • Analisi dei dati e dei risultati: familiarizzare con strumenti come Google Analytics e Google Search Console ti aiuta a monitorare le performance del tuo sito.

Perché affidarsi a un SEO Specialist o Consulente SEO

Ok muoversi in autonomia ma molto spesso questo non basta. Un SEO Specialist può fare la differenza quando si tratta di scalare le posizioni sui motori di ricerca. Perché affidarsi a un professionista?

  1. Competenza tecnica: un esperto SEO ha competenze avanzate su come funziona l’algoritmo di Google e le tecniche per migliorare il posizionamento.
  2. Esperienza pratica: un SEO Specialist ha esperienza in diversi settori e può adattare le strategie alle tue esigenze.
  3. Risultati più rapidi e duraturi: lavorando con un esperto, è più facile raggiungere risultati stabili e non rischiare penalizzazioni.

Un consulente SEO ti aiuterà a stabilire un piano d’azione su misura, monitorando e migliorando costantemente i risultati.

Quanto costa fare SEO professionale

La domanda viene spontanea, quanto costa fare SEO? Il costo di una consulenza SEO può variare molto in base a diversi fattori:

  • Obiettivi e complessità del progetto: ottimizzare un sito di piccole dimensioni può essere meno costoso rispetto a un e-commerce con migliaia di prodotti.
  • Tipologia di servizi richiesti: attività specifiche come il link building, il SEO locale o l’ottimizzazione SEO tecnica possono richiedere risorse aggiuntive.
  • Esperienza del consulente: i SEO Specialist più affermati possono avere tariffe orarie o mensili più alte, ma spesso i risultati giustificano l’investimento.

Mediamente, per una consulenza SEO in Italia si può spendere dai 500 € al mese per un pacchetto base fino a diverse migliaia di euro per progetti complessi. Se desideri avere una quotazione più precisa e tagliata sulle tue esigenze prenota una call dedicata o richiedi un preventivo ad hoc.

22
Ott

YouTube e SEO: come si influenzano a vicenda

YouTube è diventato uno dei canali più importanti per migliorare la SEO e il posizionamento online. Con milioni di utenti attivi ogni giorno, ottimizzare i video per la SEO (YouTube SEO) è essenziale per aumentare la visibilità e raggiungere il pubblico giusto. In questo articolo esploreremo come YouTube e SEO si influenzano a vicenda e come ottimizzare i contenuti per sfruttare al massimo questo potente strumento.

Che cos’è la SEO per YouTube?

La SEO su YouTube comprende tutte le tecniche di ottimizzazione dei video per aumentare la visibilità sulla piattaforma e nei risultati di ricerca di Google. Attraverso parole chiave strategiche, descrizioni dettagliate e tag pertinenti, è possibile rendere i video più attraenti sia per gli utenti sia per l’algoritmo di YouTube. Inoltre, sfruttare strumenti come YouTube SEO optimization e SEO tips YouTube permette di migliorare il posizionamento dei video e attirare più visualizzazioni.

Come Ottimizzare i Video su YouTube per la SEO

Ecco alcuni SEO tips per i video su YouTube per migliorare la loro performance:

  1. Scegliere le giuste parole chiave: Identificare le keyword principali come YouTube SEO, SEO for YouTube, o SEO on YouTube videos aiuta a posizionarsi meglio. Utilizza strumenti come SEMrush YouTube SEO o YouTube SEO free tools per scoprire le parole chiave più cercate e per monitorare i trend.
  2. Ottimizzare il titolo e la descrizione: il titolo dovrebbe essere breve, accattivante e contenere la parola chiave principale (es. “YouTube SEO optimization” o “How to SEO YouTube videos”). La descrizione, invece, deve essere dettagliata e contenere informazioni utili sull’argomento trattato. Non dimenticare di inserire SEO tips for YouTube videos e tag SEO YouTube per rendere il contenuto più trovabile.
  3. Aggiungere Tag e Hashtag pertinenti: i tag aiutano YouTube a comprendere meglio l’argomento del video. Utilizza tag come YouTube SEO tricks, YouTube SEO PDF, o YouTube video SEO rankings per aumentare la visibilità. Gli hashtag, soprattutto in settori competitivi, aiutano a raggiungere un pubblico specifico.
  4. Creare una miniatura accattivante: anche se non direttamente collegata alla SEO, una miniatura efficace aumenta il CTR, un fattore di ranking importante per YouTube. Utilizza immagini chiare e testi brevi per attirare l’attenzione.
  5. Sfruttare le Playlist: le playlist migliorano l’esperienza utente e tengono le persone più a lungo sul canale, aumentando il tempo di visualizzazione complessivo. Crea playlist come SEO playlist YouTube o YouTube SEO 2024 per organizzare i video in categorie tematiche e favorire il posizionamento.

YouTube SEO e Google SEO: Come si Influenzano a Vicenda

YouTube non solo influenza il traffico all’interno della piattaforma, ma anche quello organico su Google. Alcuni video, infatti, possono comparire direttamente nei risultati di Google, soprattutto per query informative. Ecco come sfruttare al meglio questa sinergia:

  1. Ottimizzare per le Query di ricerca Google: alcune keyword come what is SEO YouTube o how to use SEO on YouTube hanno un alto potenziale di apparire nelle SERP di Google. Creare contenuti che rispondono a queste domande migliora le possibilità di comparire su entrambe le piattaforme.
  2. Integrare Backlink e collegamenti interni: i backlink da siti esterni e la condivisione sui social media possono aumentare la visibilità del video. Inoltre, Google tiene conto dei link verso i video di YouTube, migliorando il posizionamento complessivo. Linkare il video da altre pagine del tuo sito migliora anche l’autorità e la SEO complessiva.
  3. Usare YouTube come supporto alla SEO del sito: i video su YouTube possono essere incorporati nelle pagine web per aumentare il tempo di permanenza sul sito, fattore che Google considera nel ranking. Includere video ottimizzati con tag come SEO for YouTube 2024 o optimize YouTube videos for SEO è un’ottima strategia per aumentare l’engagement.

Strumenti utili per migliorare la SEO su YouTube

Per ottenere il massimo dai video, è utile sfruttare strumenti e software specifici. Ecco alcune opzioni popolari:

  • YouTube SEO Blaster: uno strumento di automazione che consente di analizzare e ottimizzare i video per migliorare il ranking.
  • SEO software for YouTube: offre insight e suggerimenti per aumentare il posizionamento dei video, identificando errori di ottimizzazione.
  • Udemy YouTube SEO: corsi che insegnano come ottimizzare ogni aspetto dei video su YouTube, adatti sia per principianti sia per esperti.
  • Tools SEO YouTube: suite di strumenti che forniscono report sul rendimento e sulle keyword, come Ahrefs e SEMrush.

Buone pratiche e trucchi per la SEO su YouTube

Seguire buone pratiche di ottimizzazione su YouTube è essenziale per aumentare le visualizzazioni e migliorare il posizionamento. Alcuni trucchi SEO per YouTube includono:

  1. Rispondere alle domande degli utenti: interagire con il pubblico nei commenti, rispondendo alle domande e fornendo chiarimenti. Questo migliora l’engagement e invia segnali positivi all’algoritmo di YouTube.
  2. Aggiornare costantemente i contenuti: video vecchi e non aggiornati possono perdere posizionamento. Revisita e aggiorna i video con informazioni nuove e pertinenti, aggiungendo parole chiave come YouTube SEO 2024 o SEO per YouTube per mantenere i contenuti rilevanti.
  3. Monitorare e analizzare i risultati: l’analisi è cruciale per ottimizzare. Usa YouTube Analytics per monitorare le metriche di visualizzazione e i tassi di ritenzione. Capire quali video funzionano meglio ti permette di replicare e migliorare i risultati.
  4. Evitare le Tecniche di Black Hat SEO: pratiche come il clickbait o il keyword stuffing sono penalizzate da YouTube. Utilizza tecniche etiche, evitando il blackhat SEO YouTube, per costruire una reputazione solida e duratura.

Ottimizzare i contenuti per la SEO su YouTube è fondamentale per aumentare la visibilità e attirare traffico qualificato. Seguendo questi SEO tips for YouTube videos e sfruttando strumenti come YouTube SEO free tools, puoi migliorare il posizionamento dei tuoi video, ottenere un maggiore coinvolgimento e favorire la crescita del tuo canale.

18
Ott

Featured Snippet: cosa sono e come comparirvi

Cosa Sono i Featured Snippet?

I Featured Snippet sono box informativi che Google mostra sopra i risultati di ricerca organici per fornire una risposta immediata alla query dell’utente. Spesso vengono definiti “posizione zero” poiché si posizionano prima del primo risultato organico e sono pensati per soddisfare rapidamente la richiesta dell’utente. I Featured Snippet possono apparire in diverse forme, tra cui:

  1. Paragrafi: un breve testo che risponde in modo conciso alla domanda dell’utente.
  2. Liste: ordinate o non ordinate, per domande che implicano elenchi (es. “Come fare X”).
  3. Tabelle: usate per dati numerici o comparativi (es. “Prezzi delle migliori auto elettriche”).
  4. Video: per risposte visive, spesso tratte da YouTube, dove Google individua la porzione rilevante del video.

Google seleziona questi snippet dai contenuti presenti su pagine web ben ottimizzate, quindi non è necessario essere al primo posto per apparire in un Featured Snippet, ma è fondamentale fornire una risposta chiara, diretta e ben formattata alla domanda dell’utente.

Perché i Featured Snippet sono importanti?

I Featured Snippet aumentano la visibilità e migliorano il click-through rate (CTR) del sito, contribuendo a rafforzare l’autorità e la presenza online. Appartenere ai Featured Snippet può portare:

  • Più Traffico Qualificato: anche senza il primo posto organico, il sito in posizione zero ottiene notevole visibilità.
  • Brand Awareness: la posizione prominente associata al contenuto favorisce il riconoscimento del brand.
  • Vantaggio Competitivo: offrire risposte rapide e pertinenti alle query utente aiuta a distinguersi dai competitor.

Tipi di Featured Snippet e le loro caratteristiche

  1. Snippet in Paragrafo: questi rispondono a domande dirette e brevi, come “Cosa sono i Featured Snippet?”. Solitamente contengono 40-60 parole e forniscono risposte concise.
  2. Snippet in Lista: usati per rispondere a domande che richiedono un elenco di passaggi, es. “Come fare SEO on-page?”. Google estrae le liste numerate o puntate direttamente dai contenuti che seguono una struttura ben definita.
  3. Snippet in Tabella: ideali per query che includono dati strutturati (es. confronti di prodotti). Le tabelle sono estratte da contenuti che contengono numeri o confronti visivi.
  4. Snippet Video: questi sono mostrati quando Google determina che un video può rispondere meglio alla query, soprattutto per istruzioni o tutorial.

Come ottimizzare i contenuti per comparire nei Featured Snippet

Comparire in un Featured Snippet richiede una combinazione di SEO on-page, comprensione dell’intento di ricerca e una formattazione accurata dei contenuti. Di seguito, una guida passo-passo per ottimizzare il contenuto e aumentare le possibilità di essere scelti.

1. Comprendere l’Intento di Ricerca dell’Utente

Prima di creare contenuti, è cruciale identificare l’intento di ricerca. Esistono tre principali tipi di intenti:

  • Informativo: l’utente vuole informazioni generali (es. “Cos’è la SEO?”).
  • Navigazionale: l’utente cerca una pagina specifica (es. “Login Gmail”).
  • Transazionale: l’utente intende acquistare (es. “Compra smartphone Samsung”).

I Featured Snippet rispondono maggiormente a query informative, quindi è fondamentale riconoscere l’intento e produrre contenuti mirati per rispondere a domande specifiche e fornire risposte complete.

2. Identificare le Keyword Giuste e le Query Domandate

Le query domandate, come “Come fare…”, “Cosa significa…” o “Perché succede…”, sono quelle che più spesso generano Featured Snippet. Strumenti come AnswerThePublic o Ahrefs permettono di trovare domande frequenti per le quali creare contenuti ottimizzati. Focalizzarsi su parole chiave a coda lunga e keyword che includono una domanda aumenta le possibilità di intercettare il tipo di query che Google preferisce per i Featured Snippet.

3. Ottimizzare la Struttura della Pagina

La struttura della pagina aiuta Google a comprendere meglio i contenuti e a estrapolare snippet appropriati. Ecco come migliorare la struttura:

  • Usare Intestazioni (H2 e H3) Chiare e Pertinenti: inserire domande nei titoli per poi rispondere in maniera concisa.
  • Includere Paragrafi Concisi e Ben Formattati: le risposte che possono diventare snippet devono essere racchiuse in 40-60 parole.
  • Formattare Liste e Tabelle: creare liste ordinate o puntate per spiegare processi o elenchi, e usare tabelle per i dati comparativi.

4. Scrivere Risposte Sintetiche e Precise

Google privilegia risposte concise e precise per i Featured Snippet. Il contenuto deve rispondere alla query in modo completo, ma senza eccessi. Ad esempio, rispondere a “Come fare SEO on-page” con un elenco di passaggi chiari in un paragrafo iniziale è più efficace che dilungarsi in una lunga introduzione.

5. Creare Contenuti completi e di valore

Sebbene i Featured Snippet estraggano una porzione di contenuto, avere un articolo completo e ben strutturato aiuta a dimostrare autorevolezza e competenza sull’argomento. Google predilige contenuti che offrono una panoramica dettagliata e risposte a più domande correlate, coprendo l’argomento in modo esaustivo e professionale.

6. Utilizzare immagini e video

Gli snippet che includono immagini o video sono più interattivi e coinvolgenti. Includere immagini con alt text descrittivo o video esplicativi può migliorare la pertinenza del contenuto, aumentando la probabilità che Google selezioni quella sezione per un Featured Snippet.

7. Inserire FAQ e blocchi di domande frequenti

Le sezioni FAQ sono particolarmente utili per intercettare Featured Snippet. Posizionare domande frequenti alla fine di un articolo e rispondere in modo conciso può aiutare a soddisfare l’intento di ricerca informativo. Usare il markup schema.org FAQ permette inoltre di strutturare le domande per facilitarne la lettura ai motori di ricerca.

Monitorare e migliorare le performance dei Featured Snippet

Anche dopo aver ottimizzato un contenuto, è importante monitorarne le performance:

  • Google Search Console: permette di analizzare quali query generano snippet per il proprio sito e di capire come migliorare.
  • CTR e Posizionamento: monitorare i click e le impression per valutare l’efficacia del Featured Snippet e apportare modifiche dove necessario.
  • Aggiornamento dei Contenuti: per mantenere i contenuti competitivi e aggiornati, è utile rivedere periodicamente le risposte, ampliandole o approfondendole per fornire risposte migliori.

Errori da evitare per ottimizzare i Featured Snippet

Esistono alcuni errori comuni che possono compromettere le possibilità di comparire in un Featured Snippet:

  • Risposte Troppo Lunghe: rispondere alla domanda con paragrafi troppo estesi rende difficile l’estrapolazione.
  • Contenuti Duplicati: Google penalizza la duplicazione; è importante creare contenuti unici e originali.
  • Ignorare le FAQ e l’Intento di Ricerca: non riconoscere le query specifiche o non adattare il contenuto all’intento di ricerca limita l’efficacia.

I Featured Snippet rappresentano un’opportunità unica per aumentare la visibilità e portare traffico qualificato al sito. Ottimizzare i contenuti per questa “posizione zero” significa comprendere le esigenze degli utenti e rispondere in modo chiaro, diretto e pertinente. Dalla scelta delle parole chiave alle strategie di formattazione e monitoraggio, ogni fase è importante per raggiungere questo obiettivo. Con un approccio strategico e mirato, è possibile migliorare la propria presenza sui motori di ricerca e sfruttare al massimo i vantaggi offerti dai Featured Snippet.

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